Sognatori, oggi il blog partecipa al Review Party del romanzo di Jewel E. Ann, Jersey Six. La miglior vendetta è l'amore, edito Always Publishing editore. La nostra Meg l'ha letto e recensito per noi. Vediamo insieme tutti i dettagli.
Trama
Una rockstar tormentata in cerca di redenzione.
Jersey Six ha vissuto un’infanzia difficile. Abbandonata da bambina davanti a una stazione dei vigili del fuoco, senza nemmeno un nome, ha passato la vita saltando da una famiglia affidataria all’altra, vittima di abusi e violenze inimmaginabili.
Finché, a quindici anni, Jersey viene adottata da Dena e Charles Russell e conosce per la prima volta la felicità, nella casa di due genitori che la amano davvero.
Ma, proprio nel momento in cui sembra che il destino di Jersey sia finalmente cambiato, la coppia viene uccisa da un pirata della strada.
Rimasta senza un tetto, e nuovamente senza nessuno su cui contare, la giovane orfana si ritrova a dover sopravvivere per le strade di Newmark, New Jersey.
Otto anni dopo, nella vita di stenti di Jersey Six piomba un uomo affetto da amnesia e ricoperto di ustioni, che sembra conoscere il responsabile che si nasconde dietro l’incidente dei Russell.
Quell’incontro scatenerà in lei una tale sete di vendetta da spingerla a escogitare un piano per distruggere il presunto colpevole: Ian Cooper, una delle rockstar più famose al mondo.
Complice un nuovo capriccio del destino, Jersey riesce per davvero a insinuarsi nella scintillante vita di Ian, solo per finire impigliata in una rete di manipolazione e bugie. La star del rock si rivela non essere la persona che lei si aspettava, e l’inspiegabile attrazione che prova nei confronti dell’uomo non è per niente facile da gestire.
Per riuscire a scoprire la verità, e raggiungere il suo proposito di vendetta spietata, Jersey rischia di finire tradita e distrutta dall’amore e dal passato stesso.
Fino a che punto sarà disposta a spingersi?
Ci sono delle letture che restano dentro non per l’amore e i sentimenti che ci trasmettono, ma per il drammatico realismo dei protagonisti tutti, perché anche attraverso la carta stampata riescono a coinvolgerci e a lasciarci una traccia indelebile.
«Nella sua vita non c’era posto per l’orgoglio. Sopravvivenza. Necessità umane basilari. Vendetta. Questo aveva nutrito la persona che era.»
Questa è Jersey, non una ragazza né una donna, ma una sopravvissuta, una senzatetto, un’invisibile, una vera “vittima” del complesso e freddo sistema degli affidi familiari statunitense; una persona a cui la vita ha tolto tutto, perfino la speranza più debole, perfino la dignità di se stessa.
Il libro si apre con una serie di capitoli che, se da un lato ci mostrano subito e senza filtro la drammatica situazione in cui Jersey ha vissuto e vive, dall’altra, con non poca difficoltà, la collegano ad uno dei personaggi chiave della storia, oltre che a Ian, il protagonista maschile.
«Jersey sapeva come ci si sentiva a essere giudicati in base all’aspetto o alle circostanze. La follia di Chris si era riversata nella vita di Jersey. Era quello l’aspetto poco attraente, non la sua pelle. E Ian…bè, lui la guardava come se la capisse, anche se non aveva la minima idea di come fosse davvero la sua vita. Lui era come il giorno dopo la sua notte, era una promessa lontana all’orizzonte. L’ultima volta che si era sentita così viva e piena di speranza era stato durante i sei mesi con i Russel.»
Apparentemente lungo il romanzo il tema centrale è la vendetta: in realtà c’è molto di più, perché l’autrice riesce a trasmettere quel senso di vuoto, di solitudine, di ferite insanabili che si portano dentro sia i protagonisti che i personaggi collaterali.
Vi confesso che ho fermato un paio di volte la lettura, perché i passaggi della storia di vita di Jersey sono molto dolorosi e coinvolgenti, poiché ci spingono a una riflessione continua su chi siamo davvero e fin dove possiamo arrivare quando ci viene veramente tolto tutto.
Anche il suo essere così aggressiva, il suo attaccamento ai coltelli, il suo tirare i pugni di continuo fanno di Jersey un personaggio che possiamo capire solo noi donne, di continuo oggetto di aggressioni sessuali e non.
«Quella ragazza aveva qualcosa che non si aspettava: lo sguardo.
…….
….erano sempre stati i suoi occhi a raccontare la sua storia, a trasmettere ogni emozione. Di un marrone terroso, ricchi di sfumature di argilla, profondi e pieni di meravigli a desiderio, strazio e determinazione. Poteva stringere le mani e serrare i denti, ma i suoi occhi non mentivano mai.»
L’oscurità è un conforto per Jersey e Ian: il suo “Guardiano” è la sua luce ma anche colui che la aspetta una vita intera.
Attraverso quella fiebilissima speranza di vita che cresce in Jersey lungo tutto il libro e quella di amore di Ian, arriviamo al PLOT, drammatico, forte e inaspettato per certi versi, ma coerente e fluido nell’intreccio narrativo.
Non ci sono i piccoli avatar di inizio capitolo, cosi caratteristici della CE (e sempre apprezzatissimi), risultando perfettamente in linea con una storia così forte, reale e che merita di essere letta.
L’autrice conferma la sua penna particolare, capace di darci personaggi reali e drammaticamente coinvolgenti, rafforzati da una traduzione ed editing impeccabili.
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