mercoledì 21 febbraio 2024

Recensione: L'estate in cui fiorirono le fragole di Anna Bonacina

Sognatori, la nostra Meg ci parla oggi del romanzo L'estate in cui fiorirono le fragole di Anna Bonacina, edito Sperling &Kupfer. Pronti a scoprire tutti i dettagli?




Trama



«Era questo che la rendeva felice: immaginare cose straordinarie dietro quelle più insospettabili.»


Sembra un'estate come tante nel piccolo borgo di Tigliobianco: le vecchiette si impicciano degli affari di tutti, i bambini scorrazzano selvaggi, le signore del Club del Libro infastidiscono la bibliotecaria... Ma ecco che Villa Edera, la dimora vittoriana in fondo al paese, viene affittata per qualche settimana da Priscilla Greenwood, scrittrice di romanzi rosa di grandissimo successo in crisi d'ispirazione, a caccia di tranquillità e anonimato, per trovare il modo di liberarsi di Calliope del Topazio, la sua smielata e ardente protagonista.
Le cose a Tigliobianco, però, non vanno come Priscilla si aspetta: comari in guerra, gatti scomparsi, ragazzine che sognano di diventare detective, lettere trafugate, un mitico quaderno di ricette, smarrito da anni, che contiene il segreto della torta più buona del mondo, la Suprema, per non parlare della Gara Fragolina, che si svolge ogni anno l'ultima domenica di luglio e in cui tutto il paese si sfida a colpi di torte di fragole. E poi Cesare Burello, il chirurgo plastico in vacanza nel paese natio...
È così che Priscilla si trova immersa nel mezzo di un vero e proprio cliché da romanzo rosa. Cosa fare? Fuggire a gambe levate o dare una chance a Cesare che sembra la copia carbone di Roger MacMillan, l'affascinante protagonista dell'Harmony che lei ha scritto?
Fra picnic notturni, complotti e una caccia al tesoro squisitamente letteraria, Priscilla si troverà finalmente a fare i conti con la domanda che la tormenta da sempre: davvero la vita reale non può essere come un romanzo? E, intanto, che fine avrà fatto la leggendaria ricetta della Suprema, la torta più buona del mondo, scomparsa nel nulla trent'anni prima e il cui destino sembra legato a quello di Cesare?

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Il parere di Meg (prodotto fornito dalla Casa Editrice senza scopo di lucro)




Priscilla Verdebosco alias Priscilla Greenwood non ne può più della protagonista dei suoi libri di successo: in preda al classico blocco dello scrittore, decide di affittare una casa in un piccolo paesino, sperando che la pace e la tranquillità la aiutino a scrivere di nuovo.
Mai errore più grande!
Arrivata a Tigliobianco, scoprirà subito che i suoi abitanti sono delle piccole meteore che girano intorno a se stessi e a lei, portando non poco scompiglio in quella che doveva essere una solitudine creativa.
A trentasei anni, Priscilla ha ormai chiuso con le passioni, l’amore e in generale la speranza di trovare a dir poco un uomo con un po' di carattere: quello che lei pensa, quello che lei sente, lo riversa in quelle pagine dei suoi libri, perché lì, nel mondo della fantasia, non ci sono né ferite né coraggio.

 

«I suoi amori avevano avuto il profumo dei suoi romanzi, e quello che per la maggior parte delle persone poteva sembrare banale, lei lo rivestiva di luce e allora tutto brillava.»

 


Ma in quello strano paesino, Priscilla il coraggio si trova a doverselo inventare, respingendo il club del libro invadente, aiutando la piccola Agata nella ricerca del gatto sparito, riscrivendo una lettera arrivata dopo oltre cinquant’anni.
Ci fa simpatia e tenerezza, questa protagonista, perché fin da subito ne scopriamo la sensibilità e la capacità di dare se stessa nella scrittura, in uno strano miscuglio di spinosità e morbidezza, e che ci portano a leggere pagina dopo pagina, curiosi di scoprire cosa accadrà.
Il suo incontro con Cesare è leggero e sorprendente, pieno di quelle aspettative dell’inaspettato, come quando si scopre la forma di qualcosa che va ad incastrarsi in un angolo cercato a lungo.
Lui, che è sempre rifuggito da schemi e consuetudini, lui che non si è mai legato a una donna, la percepisce fin da subito, come i colori dopo il bianco e nero.

 

«Lei sapeva che la realtà non è solo quella che si vede, che c’è altro nella vita quotidiana. Lei che aveva mondi nascosti in ogni piega dell’anima e fantasie ingarbugliate e ardenti. Lei che era l’unica donna che avesse mai saputo sorprenderlo.»

 

 

Il racconto è corale, pur avendo i due protagonisti la parte più rilevante; l’autrice è stata brava ad inserire tutti i POV senza appesantire la narrazione, con uno stile fluido e privo di errori.
Una storia che regala davvero una lettura piacevole, inattesa, tutta italiana, senza eccessi o sbavature.
Consigliatissimo!

 

Valutazione: quattro stelle e mezzo.

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