Trama
Yoon Yoo-Seul è un genio del pianoforte. Pur non avendo mai seguito di
persona delle lezioni, un giorno, da bambina, rivela di essere un portento e di
saper suonare avendo solo assistito agli insegnamenti che sua madre impartiva,
privatamente, a Seo Jin-Mok.
Con la rivelazione sulle sue vere doti, la madre la iscrive in
un’importante scuola di musica e lì, dopo che Seo Jin-mok ha insultato la
genitrice, iniziano anni in cui i due ragazzi non fanno altro che sfidarsi per
definire chi sia il migliore…
È in questo clima di tensione che un evento inaspettato e drammatico
sconvolge la vita di Yoon Yoo-Seul, e la ragazza incontra Jung Cha-Sik, un
giovane dal carattere determinato che le cambierà la vita.
Genere: Romantico,
drammatico
Recensione
Page turner può essere
considerato un film breve, in quanto dura solo tre ore e queste sono suddivise
in tre episodi. La storia è semplice, forte e diretta, per cui raggiunge chi la
segue in modo immediato, senza temporeggiamenti. L’inizio ci presenta i tre protagonisti
della vicenda e ci mette davanti a tre realtà differenti.
Da un lato c’è Yoon Yoo-Seul, una ragazza
eccezionalmente dotata per la musica, che è in grado di suonare il pianoforte quasi
a orecchio e a ricordare a memoria persino gli spartiti. La ragazza inizia a
suonare per passione ma questa viene smorzata, nel tempo, dall’accanimento di
sua madre che le impedisce quasi di vivere, e la costringe ad andare avanti
solo in funzione della musica e dei successi che da essa potrebbero derivare.
Dall’altra parte c’è Seo Jin-Mok, un ragazzo che ama il pianoforte ma,
al contrario della protagonista, non è sostenuto dalla sua famiglia. Il padre
di Seo Jin-Mok, infatti, considera lo studio della musica una perdita di tempo
e vorrebbe per suo figlio qualcosa di diverso, senza preoccuparsi di
demotivarlo e dirgli apertamente quanto consideri inutile tutto il suo impegno.
Nella realtà, il ragazzo è davvero bravo, anche se non all’altezza della
giovane compagna di corso Yoon Yoo-Seul, che fa di tutto per fargli pesare la
sua inferiorità.
Ultimo, anche se credo sia il personaggio chiave della storia, Jung Cha-Sik,
un atleta che si impegna con tutto se stesso nel salto in alto e scopre, dopo
un incidente che lo costringe a un controllo in ospedale, di non poter più
praticare la disciplina che ama. Per questo, nonostante il carattere forte, e
dopo aver pensato di farla finita, quando apprende dalla madre che suo padre è
un famoso pianista, Jung Cha-Sik decide di studiare musica.
È a questo punto che un incidente, che priva Yoon Yoo-Seul della vista,
fa incrociare le strade dei tre protagonisti e…
La storia è meravigliosa a mio parere. Un ragazzo che vorrebbe suonare
ma non ha il sostegno di chi ama e, per questo, rischia di perdersi; una
giovane donna che ama la musica ma ha finito con l’odiare il pianoforte perché
non sente più sua questa passione e, infine, un atleta che tenta il possibile
per non lasciarsi andare e si getta in qualcosa che è più grande di lui con
tutto se stesso, senza mai tirarsi indietro, perché sa che rinunciando potrebbe
non riuscire ad andare avanti. Ognuno dei protagonisti ha forze e debolezze e
non è consapevole di quanto stia facendo per l’altro, tuttavia il loro incontro
cambierà il modo di vedere la vita e darà, a ciascuno, indicazioni su come
comportarsi e come trovare se stessi. La forza di alcune scene, la drammaticità
di altre, e il modo in cui tutti i personaggi crescono fino a comprendere i
propri errori e a ritrovare uno scopo nella vita, nonché i propri sogni, è il
centro di questo meraviglioso mini drama basato sull’amicizia, l’impegno e la
crescita interiore. Forse, sul finale, avrei dato più spazio al personaggio di Jung
Cha-Sik, ma attendo che lo abbiate visto per avere un vostro parere. Anche in
questo drama, Ji Soo non mi ha deluso, anzi, mi ha colpita in positivo. Ho,
inoltre, ritrovato con piacere la giovane Kim So-Hyun, già apprezzata in The
tale of Nok-Du, e scoperto Shin Jae-Ha, che di certo cercherò in altre
produzioni.
Voto: 8 – Bello
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