TITOLO: Il Bacio
AUTORE: Simonetta Caminiti
EDITORE: Words Edizioni
GENERE: Narrativa di formazione
FORMATO: Ebook (2,99) – Cartaceo (12,90)
PAGINE: 144
RELEASE DATE: 16.04.2020
La mia, come molte altre,
è solo la storia di un bacio.
Il
terzo millennio sta per arrivare. Scalcia pieno di aspettative anche alla porta
di Diana, diciassettenne a Roma nel 1999. Diana, che vede nel suo riflesso allo
specchio la Eleanor Rigby dei Beatles, confida i suoi segreti a una bizzarra
suora laica e, perfino nella sua scarsa vita sociale in parrocchia, soffre
l’ombra della sua sorella adottiva: Khady, metà senegalese, metà francese,
troppo bella e troppo dolce per essere vera.
A
vent’anni dal Duemila, Il Bacio è la storia di un primo amore
decisamente fuori dagli schemi. Una storia quasi futurista di integrazione e
conflitto, crescita, scoperta e incantesimo dell’attesa.
L’AUTRICE
Simonetta
Caminiti è una
scrittrice e giornalista freelance. Vive tra la Capitale e la sua Calabria. Al
suo Il Bacio è ispirata la graphic novel Diana, 1999
(La Ruota); è co-autrice di Senti chi parla, volume presentato alla
74esima Mostra del cinema di Venezia.
ESTRATTI
“Lo
vedo. Coi suoi occhi blu, il naso brutto, la paura di essere meno degli altri,
la certezza di essere meglio di tutti, la voglia di amare in cambio di un terzo
del suo amore, dalla donna che tutti bramano perché è esotica e canta bene, ma soprattutto
– soprattutto, sì – è coraggiosa. Perché fare l’amore con qualcuno dev’essere
come impastarsi di ciò che ci ha conquistato, rubarglielo un po’.”
“Quello
non era il canto senza censure di una piccola Saffo: era la sinfonia bruta dei
miei estrogeni. Niente che non abbia il diritto di farsi applaudire.”
“Il
vento freddo mi attraversava come fossi aria; lo lasciavo spettinarmi tutta, avvilupparsi
a me come un altissimo serpente. Come se le sue ossa si fossero squagliate,
affascinate. Mi somigliava, mi apparteneva, proveniva da me, in qualche modo.
Nulla era mai stato più dolce della sua cattiveria arresa, della sua lingua tra
le viscere del mio viso. Del suo cuore che batteva fortissimo e che era corso
da me, di soppiatto, scordandosi del mondo.”
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