mercoledì 12 agosto 2020

Recensione: Il bambino della porta accanto di Shalini Boland

Sognatori, la nostra Sonia Gi ci parla oggi di un thriller edito Hope Edizioni. Si tratta de Il bambino della porta accanto di Shalini Boland. Vediamo insieme che cosa ne pensa.



Trama

Kirstie Rawlings si sveglia sentendo il pianto di un bambino.  
Pochi istanti dopo, una voce sconosciuta proveniente dal baby monitor dice: «Prendiamo il bambino e andiamo» facendola così piombare nel peggior incubo per qualsiasi genitore. 
Qualcuno sta forse cercando di rapire Daisy, la sua bambina? 
In realtà sua figlia dorme al sicuro nel suo lettino. La voce potrebbe essere giunta da una casa vicina? Non ci sono però altri bambini di pochi mesi che vivono nella sua tranquilla strada di campagna... 
La polizia non le crede. E nemmeno suo marito.
Kirstie sa che c’è qualcosa che non va. Pensava di potersi fidare dei vicini, ma ora non ne è più così sicura. Mentre Kirstie scopre i segreti dei suoi vicini, la sua vita perfetta inizia a crollare. 
Qualcuno nasconde un terribile segreto e farà di tutto per impedire a Kirstie di scoprire la verità. E, forse, il pericolo è più vicino di quanto Kirstie si aspetti…

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Il parere di Sonia Gi (prodotto fornito dalla Casa Editrice senza scopo di lucro)


Cari Sognatori, se state cercando un thriller psicologico che sia veramente degno di questo nome lo avete decisamente trovato!

Il bambino della porta accanto
è un libro profondamente studiato nei minimi dettagli che ti fa assistere alla lenta, progressiva e inesorabile discesa nell'abisso della malattia mentale di una madre ossessionata dalla sicurezza della propria figlia che vede minacciata da chiunque.

“Sebbene sappia che è al sicuro,
l'assillante sospetto che
qualcuno stia cercando di portarla via
non mi molla.
E il pensiero che sto perdendo la testa
continua a farsi più insistente”


Il racconto è narrato in prima persona, fluido, scorrevole e mai banale, e segue sempre la protagonista, Kirstie Rawlings, moglie e madre amorevole di una bimba di sei mesi, che conduce una vita solitaria a causa del lavoro e dei passatempi del marito che lo portano a stare molto fuori casa.

È proprio in questa solitudine che, dopo il trauma di aver sentito al baby monitor delle voci che parlano di rapire un bambino, comincia a germogliare il seme della paura, dei disturbi ossessivo-compulsivi, della diffidenza verso i propri amici/vicini che fino al giorno prima credeva tranquilli e innocui.
Mentre pian piano la storia si srotola davanti a noi e il mondo di Kirstie va in pezzi, ci si rende conto che non è una vicenda incredibile o lontana anni luce dalle nostre vite anzi, potrebbe cogliere improvvisamente chiunque.
Non c'è stato mai un solo istante in cui sia riuscita a intuire la verità fino al momento in cui mi è stata rivelata (lasciandomi a bocca aperta).
Romanzo autoconclusivo che ha una piccola perla sul finale che chissà... potrebbe aprire le danze a un nuovo libro ambientato nella tranquilla zona residenziale di Magnolia Close.
Dopo averlo letto sicuramente vedrete i vostri vicini con un interesse diverso, perché non si può immaginare ciò che potrebbe accadere dietro le porte chiuse delle loro abitazioni.

Valutazione: 5 stelle!

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