venerdì 26 luglio 2024

Recensione: La donna sul tetto di Ruth Mancini

Sognatori, la nostra Debora ci parla oggi del romanzo La donna sul tetto di Ruth Mancini, edito Newton Compton Editori. Pronti a scoprire tutti i dettagli?




Trama


Un grande thriller
Un suicidio? Un incidente? 
O qualcosa di molto più oscuro? Una donna viene trovata senza vita sul marciapiede davanti al palazzo di una banca londinese: è caduta dal venticinquesimo piano. La polizia concentra subito i suoi sospetti su Tate Kinsella, un’impiegata che confessa di aver incontrato la vittima poco prima della morte. La donna deceduta infatti è Maddy, la moglie del capo di Tate, con il quale quest’ultima avrebbe una relazione. Tate giura di essere stata incastrata. Sarah, l’avvocata incaricata del suo caso, le crede e decide di provare la sua innocenza. Poco dopo, Tate viene rilasciata per mancanza di prove. Tuttavia, Sarah comincia ben presto a dubitare delle parole della sua cliente: man mano che le indagini proseguono, infatti, diventa chiaro che Tate sa ben più di quanto dice. Cosa sta nascondendo? È davvero innocente, o dietro la morte di Maddy si cela qualcosa di ancora più oscuro?
Una storia di segreti, ossessioni... e vendetta.


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Il parere di Debora (prodotto fornito dalla Casa Editrice senza scopo di lucro)



“La donna sul tetto” è un avvincente thriller psicologico scritto da Ruth Mancini e pubblicato da Newton Compton con la traduzione di Amerigo Dercenno. Nel prologo, la protagonista, Tate Kinsella, viene arrestata con l’accusa di omicidio dopo che una donna è precipitata dalla terrazza posta al venticinquesimo piano di un palazzo di Londra. Le viene assegnato un avvocato d’ufficio, Sarah Tellermann, che le chiede di raccontarle la sua versione, partendo dall’inizio.

Sebbene l’identità della vittima venga rivelata prestissimo e il movente possa sembrare banale, Mancini ci conduce in un viaggio assai complesso. Il romanzo si articola in sei parti, che alternano i dialoghi fra legale e assistita, i rapporti della polizia e numerosi flashback. Tate si dimostra un narratore inaffidabile e, in particolare nei capitoli iniziali, gli eventi si susseguono in maniera apparentemente confusionaria: Tate racconta una storia che non sta in piedi, dichiara una cosa e poi la ritratta, mente alla polizia. Insomma, destabilizza il povero avvocato difensore e il lettore fatica a empatizzare con la protagonista (a dire la verità, a me stava proprio sullo stomaco), perché si cerca una verità che sembra cambiare ad ogni pagina e ci si chiede: ma perché si sta comportando in questo modo? Cosa sta nascondendo e perché?

Proseguendo con la lettura, però, si viene catturati in un groviglio tortuoso di segreti scandalosi e bugie devastanti dove niente, ma proprio niente, è come sembra. E proprio in questo sta la genialità della trama proposta da Mancini: con una prosa ipnotica e dal ritmo serrato, si viene portati a credere a una storia quando invece la realtà è ben diversa e nasconde riferimenti a tematiche di attualità sconcertanti. E anche il giudizio sulla protagonista sarà di tutt’altro genere.

I colpi di scena sono diffusi sapientemente nel corso dell’intero libro e mantengono altissima la tensione, perché ogni rivelazione apre uno scenario sorprendente senza essere sensazionalistico. Capitolo dopo capitolo, il lettore si costruisce un potenziale intreccio che poi viene regolarmente smontato grazie a una trama ricca di svolte intriganti e persino commoventi. Anche la ripetizione di alcune scene, narrate però alla luce delle nuove consapevolezze, non appesantisce la trama, bensì aiuta il lettore ad apprezzare l’arguzia della sceneggiatura (e leggendolo capirete perché ho usato proprio questo termine). Preparatevi ad essere manipolati e, credetemi, ne uscirete pure soddisfatti!

Non voglio rischiare di spoilerare la trama, perché vi priverei del piacere di immergervi in una storia ben strutturata e sbalorditiva. Se cercate un romanzo con dei personaggi femminili forti, dove si fa giustizia ai torti subiti e la vendetta diventa un piatto servito ben freddo, in un crescendo adrenalinico, allora non perdetevi “La donna sul tetto”.


Valutazione: 4,5 stelle.

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