martedì 19 febbraio 2019

Recensione: Tutta colpa dell’amore di Chiara Trabalza


Buongiorno, sognatori. Sono Martina e questa è la mia prima recensione, quindi, spero che non storcerete il naso se devo ancora “affinare la tecnica”.
Vi parlo di “Tutta colpa dell’amore”, di Chiara Trabalza, di genere romance. Mi dispiace sin d’ora, perchè so bene cosa significhi per una scrittrice mettere anima e corpo nella sua creatura, ma non posso dire che mi sia piaciuto. Chiara, spero che tu non te ne abbia a male, ma questa recensione sarà un po’ critica, una critica che spero possa essere costruttiva.


Vediamo innanzitutto la sinossi:

Annelie crede nell'amore, nelle favole e nel lieto fine. E adesso che la sua migliore amica si sposa deve aiutarla a organizzare il matrimonio romantico che hanno sempre sognato fin da bambine. Chris invece ha chiuso con l'amore una volta per tutte. Non crede nel matrimonio, nei sentimenti, nelle promesse ed è convinto che il lieto fine non esiste nella realtà. L'unico modo per proteggere il suo cuore a pezzi è rinchiuderlo dentro una corazza. Ma l'amore non ha regole e non chiede permesso: è proprio quando smetti di crederci e di cercarlo che arriva nella tua vita come un uragano. E tutte le barriere che Chris ha costruito per sentirsi al sicuro rischiano di essere infrante dall'entusiasmo travolgente di Annelie che sembra uscita da un libro di favole. Il destino a volte sorprende in modi sconosciuti e imprevedibili, come un matrimonio da organizzare e una sposa stravagante da aiutare. Tra battibecchi, baci rubati, imprevisti e mille scintille, Annelie e Chris trasformeranno la loro reciproca antipatia in un sentimento più dolce e inaspettato, tanto profondo da travolgerli entrambi. Ma innamorarsi di un uomo che non crede più nell'amore porta solo guai... Fin dove sarà disposta a spingersi Annelie per dimostrare a Chris che il vero amore esiste? Si può, nel dolore, trovare una seconda possibilità? Chris dovrà fare una scelta: continuare a scappare dal suo passato o combattere per ciò che desidera veramente.
A volte la magia è nascosta nella nostra vita, come in una favola. Sta a noi riuscire a trovarla.

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Recensione: (prodotto fornito dall'autore)

In effetti ci sono tutti gli elementi per creare un ottimo tessuto per un romance: un incontro casuale, una scintilla inaspettata, una protagonista determinata ad aggrapparsi al suo amore e questo è apprezzabile. Annelie è una donna coraggiosa, che si risveglia improvvisamente dal torpore in cui l’aveva avvolta una storia d’amore giunta al termine. Ho apprezzato questo suo coraggio, il taglio con il passato che credo possa essere un messaggio per molte che si trovano nella sua stessa situazione. Annelie non ci sta più a vivere a metà, illudendosi di continuare una storia d’amore ormai giunta al termine e così si butta a capofitto nella vita, perché non le basta più la routine, la tranquillità, non le basta più un fidanzato che la riempie di belle parole.
Qui viene il bello, Annelie incontra Chris, che da uno sconosciuto qualunque diviene una presenza costante nei quattro giorni che precedono il matrimonio della sua migliore amica. Scoppia una scintilla, la passione si accende, con scene peraltro molto ben ponderate, senza cadere nella volgarità, ma… qui viene il tasto dolente. Credo ci siano troppe contraddizioni, sbalzi d’umore che modificano i pensieri e le emozioni della protagonista per tre o quattro volte nella stessa scena. Per carità, l’autrice tenta di supportarli con spiegazioni cucite sulle labbra dei protagonisti, ma li ho trovati un po’ eccessivi, artificiosi, innaturali. E la stessa impressione ho avuto in alcuni dei dialoghi, non tutti, chiaramente, ma manca un po’ di naturalezza e, quindi, di credibilità nelle scelte, nelle azioni, nelle parole dei personaggi. Il personaggio maschile non mi è piaciuto, scopriamo che cela segreti che potrebbero giustificare il suo comportamento, ma è poco realistico. Credo che un altro problema sia il ridotto lasso temporale, che fa scorrere la storia troppo velocemente: nel giro di quattro giorni i protagonisti fanno in tempo a cambiare idea una decina di volte. Se l’autrice avesse lasciato trascorrere più tempo, dando la possibilità ai personaggi di delinearsi meglio, di farci entrare nelle loro vite e scoprire ciò che pian piano stava accadendo nella loro mente, credo sarebbe stato più naturale.
Mi sono piaciuti alcuni passaggi e alcune riflessioni sull’amore, specialmente nella parte finale. Tuttavia, credo che i riferimenti alle favole siano eccessivi, d’accordo che fa parte di Anny essere uno spirito romantico tutto unicorni e zucchero filato, ma anche qui l’ho trovato decisamente troppo calcato, tanto da risultare irrealistico e forzato.
Il finale mi è piaciuto, forse più di tutto il resto e il linguaggio è abbastanza chiaro, ho trovato qualche errore nella coniugazione dei congiuntivi, piccola deformazione professionale da insegnante, ma nel complesso è ben scritto.
Insomma, la trama è semplice, l’idea è carina, ma credo che avrebbe dovuto essere sviluppata meglio, approfondendo i personaggi, rendendo i dialoghi e le situazioni più realistiche e naturali. La materia prima c’è, in fondo la scrittura è un viaggio che non si finisce mai, no? Sono certa che Chiara tornerà con qualcosa di nuovo e migliore, perché il potenziale c’è e spero che questi appunti le servano per rivedere pazientemente alcuni aspetti da ritoccare.

Valutazione: 3 stelle

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