domenica 10 febbraio 2019

Recensione: Amabile Inferno di Eleonora Fasolino

Eccoci tornate alle recensioni dei miei acquisti compulsivi.



Sinossi


Roma, Anno del Signore esamidimaturità.
Melania Santacroce ha diciotto anni, un gusto eccentrico in fatto di vestiti e i capelli tinti di viola. Afferma di portare una terza scarsa di seno più per ottimismo che per amore della realtà e, quando non si allontana dal mondo per comporre poesie distratte, si interroga sull’efficacia delle taglie dei jeans, su Lord Byron e sulla dubbia puntualità dei mezzi di trasporto capitolini.
Sebbene alta e non proprio esile, a volte teme di risultare impercettibile, ma a salvarla dalla banalità del quotidiano sono le uscite al vetriolo che di tanto in tanto ama diffondere con nonchalance.
Non è proprio sicura di credere in Dio, ma frequenta una scuola privata di stampo cattolico.
Non ama tradurre il greco, ma si accinge ad affrontare l’ultimo anno di liceo classico.
Non si è mai innamorata, ma alla fine è arrivato Manfredi Vergara: suo professore e uomo impegnato in una relazione complicata con Dio.
Perché Manfredi è un prete.
E Melania, che non ha mai assaporato la tentazione, si trasformerà in quella più pericolosa per un uomo che non appartiene nemmeno a se stesso.
O forse nel suo amabile inferno.

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Il mio parere (prodotto acquistato)

Ecco, dicevo.... ultimamente avevo sempre il dito pronto per cliccare sullo store Amazon e aspettavo con ansia questo romanzo, del quale in precedenza avevo molto apprezzato gli estratti.
Le storie proibite, doppiamente proibite, hanno sempre il loro fascino e io dovevo assolutamente leggerlo. Pentita? Niente affatto.
Eleonora snoda con maestria e padronanza una narrazione complessa, che intreccia passato e presente, che presenta più storie mantenendo il focus comunque su quella principale di Melania e Manfredi. Due personaggi sopra le righe ognuno a modo loro. Devo dire che ho apprezzato molto la tensione prima della "resa". Il gioco di sguardi, il detto non detto, la tentazione. Tutti elementi che mi hanno fatto sospirare abbondantemente. Dopo la discesa nell'inferno la storia si arricchisce di particolari piccanti, tanto piccanti che uno pensa "ammazza se ci sa fare, il prete!" e si scopre a vedere come Manfredi altro non sia che un uomo con istinti molto terreni ma con un occhio continuo al cielo. Ossimoro? Forse.
Manfredi si mantiene benissimo con un piede in due scarpe e .... come dire, la tentazione di prenderlo a schiaffi più di una volta è stata forte, ma all'autrice si può perdonare tutto, perché riesce a rendere un argomento spinoso con molta eleganza e con uno stile impeccabile e mai eccessivo.

Consigliato.

Valutazione: 5 stelle!

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