sabato 16 febbraio 2019

Recensione: Sice Le bambole non hanno diritti di Fernando Santini

Buongiorno sognatori, la nostra nuova collaboratrice Sonia Gi ha letto e recensito Sice Le bambole non hanno diritti di Fernando Santini edito Dark Zone Edizioni. Le sarà piaciuto? Scopriamolo insieme.
TRAMA

Il Vice Questore Marco Gottardi ha avuto un passato importante nei reparti operativi della Polizia di Stato. Dopo aver vissuto sulla sua pelle la violenza della lotta alla criminalità si è ritirato a gestire un tranquillo commissariato romano. La sua esperienza e la sua capacità di gestione dei propri uomini, non possono, però essere sprecate. È a lui che i vertici del ministero degli Interni affidano il comando di una nuova unità: la Squadra Investigativa Crimini Efferati. La prima indagine in cui la Squadra sarà coinvolta riguarderà la morte di un regista cinematografico forse collegata all’uccisione di un adolescente il cui corpo, orrendamente torturato è stato ritrovato alla foce del Tevere. Nel corso della propria azione investigativa, la S.I.C.E. troverà un alleato, anche se non particolarmente gradito al Vice Questore Gottardi: un’organizzazione segreta denominata ARCO, i cui membri hanno deciso che il fine giustifica i mezzi e che quindi si può usare la violenza per far trionfare la giustizia.

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Il mio parere (prodotto fornito dall'autore)

Comincio col dire che non avevo mai letto nulla di Santini pertanto mi sono accostata con curiosità al suo lavoro.
Il libro si sviluppa in un arco temporale ben preciso, inizia l'8 Maggio 2017 e termina il 1 Agosto dello stesso anno. La scrittura semplice e fluida, senza grandi colpi di scena, consente una tranquilla comprensione della storia; peccato qualche errore di troppo nella versione digitale (che comunque non infierisce sulla lettura ma fa pensare a un editing un po' superficiale).
Il genere è il classico Poliziesco italiano, la storia è drammaticamente attuale e anche se frutto della mente dell'autore, non si può non pensare che da qualche parte, in questo nostro Mondo troppo spesso malato, potrebbe essere realtà.
La narrazione è prevalentemente incentrata sulle attività della Polizia, volte a sgominare un'ignobile compravendita di esseri umani; le indagini si svolgono da una parte, nella più completa legalità, da Poliziotti con la “P” maiuscola e dall'altra da una fazione di “Specialisti”, che collaborano anonimamente nelle indagini con un modus operandi cinico e violento, elevandosi a giudici e giustizieri verso chi si è macchiato di crimini terribili. Al lettore viene lasciata la libertà di decidere quali dei due metodi sia quello che più si avvicina alle proprie idee.
Storia ricchissima di dialoghi, a volte sembra di leggere la sceneggiatura di un'opera teatrale o televisiva.
A mio avviso sarebbe stato interessante approfondire anche le vicende della controparte, che si è compreso essere perfida e spietata, andando più a fondo sui ruoli, sui caratteri, sulle motivazioni che hanno portato gente altolocata e all'apparenza rispettabile ad addentrarsi in un vortice di violenza e perversione inimmaginabile.
Il finale è aperto a un seguito che non vedo l'ora di leggere.
In generale è sicuramente una buona lettura, consigliatissima agli appassionati del genere ma non solo, infatti, a mio avviso, potrebbe tranquillamente essere presa in considerazione dalla TV per una mini-serie.

Valutazione:4 stelle!

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