lunedì 22 agosto 2022

Recensione: Destini incrociati di Annalisa Nordi

Sognatori, la nostra Meg ci parla oggi del romanzo di Annalisa Nordi, Destini incrociati edito Triskell Edizioni. Vediamo insieme tutti i dettagli.



Trama

Basta un istante per perdere ogni cosa.
Layla Hamilton ha tutto ciò che ogni donna può invidiare. Figlia di uno dei più grandi imprenditori degli Stati Uniti, le manca davvero poco per realizzare il suo sogno, andare in Australia e diventare una veterinaria, quando la sorte decide per lei.
Rimasta vittima dei giochi di potere di un mondo oscuro che non le appartiene, Layla viene rapita e finisce a combattere duramente per la propria sopravvivenza.
Chris, ex militare e mercenario, tormentato dai fantasmi del suo passato, viene incaricato di salvarla. Non sempre però le missioni di recupero vanno secondo i piani stabiliti. Ed ecco che Chris e Layla si ritrovano soli a fuggire in una città sconosciuta e a cercare riparo dagli aguzzini di Hassaan Fareed, noto trafficante del Pakistan.
Il rapporto di Layla con la sua guardia del corpo è davvero complicato. Lui è prepotente, arrogante e solitario, lei solare, impacciata e chiacchierona.
Chris e Layla si sopportano a malapena, eppure nessuno dei due ha la minima idea dell’effetto che fa all’altro. Come due opposti sono destinati ad attrarsi e il loro “filo rosso del destino” a intrecciarsi.


Il parere di Meg (prodotto fornito dalla Casa Editrice senza scopo di lucro)


Un rapimento. Una vendetta. Due destini che si incrociano. Una storia che ci porta molto lontano, in un mondo fatto di guerra e morte.
I protagonisti di questa storia sono due persone lontanissime, sia per la vita che hanno vissuto fino ad allora, che per le speranze e le attese sul loro futuro.
Layla Hamilton sta festeggiando la sua laurea in un resort a Dubai quando viene rapita: sarà questa la tragica fatalità che le farà scoprire gli affari criminali in cui è coinvolto suo padre e che le farà vivere l’esperienza devastante del rapimento.
E così, in uno strano disegno di vendette trasversali, Layla conoscerà Chris, un “estrattore” inviato a salvarla; tra loro si creerà un legame, dovuto soprattutto agli inseguimenti da parte non solo dei terroristi, ma anche per sfuggire a chi li tradisce di continuo.
Nessuno dei due si aspetta quindi un coinvolgimento emotivo verso l’altro, anche perché Chris ha chiuso le sue emozioni da tempo.

 

«In quei pochi giorni era riuscita per un po' a farmi dimenticare…tutto. Mi faceva sentire normale, con lei ero solo un uomo, solo Chris e nient’altro.»

  



La storia si presenta come in blocchi: due, ben definiti, di stasi, nella villa e nel bunker, e gli altri, degli scontri a fuoco, dove il personaggio più in evoluzione è proprio quello femminile.
Da giovane laureata in veterinaria, Layla non solo decide di usare un’arma, ma di usarla per salvare la vita a lei e a Chris, e nella storia questo la porterà spesso a domandarsi che persona è diventata, fino ad accettare con serenità il suo cambiamento.

 

«Rimanemmo in silenzio per qualche secondo, fissando la fine di quella storia. La vendetta non mi fece sentire meglio, ma adesso ero libera. Tutti noi lo eravamo. Nessuno sarebbe più venuto a cercare me o mio figlio. Ero pronta a ricominciare.»

 


Le descrizioni dei conflitti a fuoco, delle zone di guerra attraversate e della vicenda militare nel suo complesso sono ben definite e scorrono fluide, anche se siamo lontanissimi dalle military stories di autrici come la McCarthy o la Jenner, anche perché l’autrice è al suo esordio e si percepisce.
Sebbene i POV siano alternati, in alcuni passaggi sono rallentati dalle troppe riflessioni soggettive che, in una storia con tanta azione come questa, risultano eccessivi, così come il colpo di scena che, a mio personalissimo parere e da conoscitrice del genere, se sviluppato in modo diverso avrebbe aggiunto quel tocco di unicità alla storia.
Resta in ogni caso una storia leggibile e adatta anche a chi vuole avvicinarsi ai romanzi con sfondo di guerra.

 



Valutazione: tre stelle e mezzo.

 

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