Sognatori, la nostra Martina ci parla del secondo volume della dilogia Sorrow di Teresa Greco, Sorrow and Absolution. Le sarà piaciuto?
Mi chiamo Drake Sullivan e un tempo il mio nome era sinonimo di successo, soldi e gloria. Ero il padrone delle passerelle, un modello che aveva sempre gli occhi di tutti puntati addosso. L’obiettivo mi amava e io lo provocavo, lo ricambiavo. Poi è arrivato il giorno in cui ho annientato il demone del mio passato… e da allora mi sono allontanato dalla mia famiglia e dal mondo della moda.
Vivienne Foster ha scelto di seguirmi, nonostante fossi ancora un uomo spezzato e pieno di rabbia. Da quando abbiamo preso quell’autobus, molte cose sono cambiate. Ho dovuto reinventare tutto ciò che ero abituato ad essere, e insieme ci siamo trasferiti in un anonimo paesino nella contea del Derbyshire dove il mio nome risulta ignoto.
La vita da fuggitivi è stimolante e infelice allo stesso tempo, ma di certo non poteva essere eterna.
Basta solo incrociare la strada con la persona sbagliata, e ogni stabilità crolla. Arriva il momento in cui il karma comincia a muoversi anche contro di te e tu non puoi fare nulla per contrastarlo.
Ed è a quel punto che trovi l’inferno: un posto dove non c’è libertà, un posto dove ti sembra di poter soffocare, un posto dove devi fronteggiare la feccia umana e cercare di sopravvivere. E mentre ti sforzi di risalire gli inferi, convivi con la consapevolezza di non poter avere nemmeno la tua compagna accanto.
Sono da solo, a fare i conti con ciò che ho fatto e con la mia identità piena di ombre. Mi chiedo se è davvero questa la fine. Mi chiedo se l’amore è quella mano tesa che potrebbe afferrarmi e strapparmi via da qui, prima di essere ancorato al fondo.
Vivienne Foster ha scelto di seguirmi, nonostante fossi ancora un uomo spezzato e pieno di rabbia. Da quando abbiamo preso quell’autobus, molte cose sono cambiate. Ho dovuto reinventare tutto ciò che ero abituato ad essere, e insieme ci siamo trasferiti in un anonimo paesino nella contea del Derbyshire dove il mio nome risulta ignoto.
La vita da fuggitivi è stimolante e infelice allo stesso tempo, ma di certo non poteva essere eterna.
Basta solo incrociare la strada con la persona sbagliata, e ogni stabilità crolla. Arriva il momento in cui il karma comincia a muoversi anche contro di te e tu non puoi fare nulla per contrastarlo.
Ed è a quel punto che trovi l’inferno: un posto dove non c’è libertà, un posto dove ti sembra di poter soffocare, un posto dove devi fronteggiare la feccia umana e cercare di sopravvivere. E mentre ti sforzi di risalire gli inferi, convivi con la consapevolezza di non poter avere nemmeno la tua compagna accanto.
Sono da solo, a fare i conti con ciò che ho fatto e con la mia identità piena di ombre. Mi chiedo se è davvero questa la fine. Mi chiedo se l’amore è quella mano tesa che potrebbe afferrarmi e strapparmi via da qui, prima di essere ancorato al fondo.
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Il parere di Martina (prodotto fornito dall'autore)
Buongiorno
lettori, devo dire che aspettavo da un po’ di leggere questo romanzo, ero
proprio curiosa di sapere come sarebbe proseguita la storia di Drake che nel
primo volume viene lasciata piuttosto in sospeso. Ritroviamo il nostro modello
fuggitivo in un paesino sperduto dell’Inghilterra, nel tentativo di vivere
nell’anonimato, mentre negli Stati Uniti il campo delle indagini per un delitto
efferato si restringe sempre di più attorno a lui. Drake aveva progettato di
scappare, di girare il mondo, ma non aveva messo in conto l’amore travolgente
per la sua sorprendente Vivienne. Ed è proprio quando tutto sembra perduto che
Vivienne tirerà fuori il meglio di sé, una forza inaspettata, che ci dice che
l’amore non si arrende mai, l’amore è disposto a piegarsi, a soffrire, ma non a
estinguersi, se due anime sono destinate come quelle dei protagonisti.
Cosa
ne penso? Beh, le scene forti sono pane per i denti di Teresa Greco, che già
con la trilogia degli scacchi aveva dimostrato grande maestria nel rendere le
tinte forti della violenza, fisica, psicologica, sessuale. E non è il solo
punto di forza del romanzo. Dopo un inizio che ho trovato un po’ rallentato, il
romanzo entra nel vivo con un saliscendi di emozioni. Tutti i personaggi si
trovano ad affrontare una situazione drammatica e inaspettata, il più grande
terrore. Quando Vivienne e Drake si separano per cause di forza maggiore vediamo
entrambi i personaggi alle prese con le loro sofferenze, con un’interiorità
tormentata, una vita messa a dura prova. Drake approda nel difficile ambiente
di un carcere maschile di massima sicurezza e devo dire che l’autrice è stata
bravissima nel rendere l’atmosfera di pericolo, di costante allerta in cui il
suo protagonista è costretto a vivere. Il carcere non è il mondo della moda:
Drake lo impara a sue spese, affrontando detenuti violenti e senza scrupoli,
intraprendendo una lotta per la sopravvivenza che lo metterà più volte in
pericolo di vita, ma che gli farà capire cosa conta davvero. Vediamo
un’evoluzione sorprendente in questo personaggio: mette in discussione quello
che è sempre stato, le sue convinzioni e il suo carattere, costretto dalle
circostanze. Drake impara che il sale della vita non è la vendetta, ma i legami
che stringiamo. Si legherà ad altri personaggi, mentre diventa sempre più
solido e indissolubile l’amore che lo lega alla donna che l’ha salvato. Dal
canto suo, Vivienne sta tutt’altro che con le mani in mano e si trasforma in
una guerriera, una donna di cui apprezziamo la determinazione, disposta a
rischiare il tutto per tutto in nome dell’amore. Insieme a loro si trasformano
anche i personaggi secondari, Jeff e Will in prima linea. Teresa non smette di
sorprenderci in questo romanzo, proprio perché tutti i personaggi trovano il
loro pieno compimento. L’autrice affronta tematiche forti, trattate con una
brutalità che ci fa stringere lo stomaco, che come uno schiaffo ci fa voltare e
vedere il lato oscuro della medaglia, immergendoci completamente nelle
difficoltà delle vite dei personaggi. Le dinamiche familiari sono al centro
della storia: strappi che si cuciono e squarci che si aprono, in un alternarsi
di delusioni e sospiri di sollievo che viviamo insieme ai protagonisti.
Adrenalinica,
al cardiopalma, è l’ultima parte del romanzo, con un finale che ho adorato: era
l’unica conclusione possibile. Non posso svelarvi altro, ma ci sono un paio di
scene davvero commoventi.
Lo
stile è come sempre fluido, incalzante, scritto a punti di vista alternati che
ci consentono di entrare nella mente di Drake e Vivienne. L’unica pecca è una
parte iniziale un po’ troppo dilatata, almeno questa è la percezione che ne ho
avuto.
Insomma,
non è un romanzo da leggere prima di dormire, non è un romanzo per i deboli di
cuore e di stomaco. Teresa Greco ci regala qualcosa di forte, dirompente, è un
inno urlato a un amore che non si arrende quando tutto sembra finito.
Valutazione:
quattro stelle e mezzo!
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