giovedì 23 ottobre 2025

Recensione: Mistero al profumo di cannella di R. L. Killmore

Sognatori, la nostra Debora ci parla oggi del romanzo Mistero al profumo di cannella di R. L. Killmore, edito Newton Compton Editori. Pronti a scoprire tutti i dettagli?





Trama

Dopo una rottura umiliante e con il cuore a pezzi, Nia cerca rifugio nella quiete della sua città natale, Cinnamon Falls, dove intende rimuginare in pace sulla sua vita incasinata. Al suo arrivo, tutti sono in fermento per l’annuale Festa d’autunno, un evento che attira visitatori da ogni dove, pronti a divertirsi con il tradizionale gioco del morso alla mela, l’intaglio delle zucche, spettacolari fuochi d’artificio e l’attesa incoronazione del Re e della Regina del paese. Ma, a pochi giorni dall’apertura, una scoperta scioccante sconvolge l’atmosfera di festa: un corpo viene ritrovato nel piccolo ristorante locale, accanto a un biglietto con su scritto: Chi sarà la prossima vittima? Nia decide di indagare e unisce le forze con i residenti di Cinnamon Falls, incluso il suo alto, moro e affascinante ex fidanzato del liceo, Jesse, che non ha mai del tutto dimenticato... Riusciranno a risolvere il caso prima che venga ucciso qualcun altro?

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Il parere di Debora (prodotto fornito dalla Casa Editrice senza scopo di lucro)



“Mistero al profumo di cannella” è il primo romanzo di R. L. Killmore pubblicato da Newton Compton, che ringrazio per la copia digitale, con la traduzione di Laura Mastroddi.
Il lettore viene immediatamente conquistato dalla copertina, che rappresenta un graziosissimo diner, con tanto di zucche, acero e immancabile gatto nero. Ci si potrebbe dunque aspettare un cozycrime molto cozy e poco crime, e invece nell’opera della Killmore la parte del mistero è preponderante.
Ma andiamo con ordine. Come succede in molti romanzi che si basano sul trope del second chance, la protagonista Nia fugge dalla grande città dopo una profonda delusione d’amore e ritorna nella piccola cittadina di origine, Cinnamon Falls, dove tutto profuma di cannella e dove fervono i preparativi per la Festa d’Autunno, che si svolge ogni anno il secondo fine settimana di ottobre e che è un evento molto sentito da tutti gli abitanti. A Cinnamon Falls Nia ritrova la sua famiglia più ristretta (i genitori e il fratello, oltre alla gatta Midnight – che, per inciso, rimane il mio personaggio preferito!) e quella allargata dei concittadini. Come in ogni piccola città che si rispetti, tutti ovviamente sanno tutto di tutti… o forse no?
Più che altro, Nia ritrova Jesse, il suo ex, che ha lasciato sei anni prima in seguito a un evento drammatico che aveva sconvolto l’intera comunità. I sentimenti fra i due non si sono mai sopiti del tutto e riemergono prepotentemente durante i loro inevitabili incontri.
L’atmosfera idilliaca fatta di gelati alla cannella e festoni autunnali viene però spezzata quando un crimine efferato mette fine alla vita di una donna che rappresenta il cuore stesso della comunità e un inquietante biglietto lasciato sul cadavere fa presagire che presto qualcun altro morirà. Le indagini vengono affidate alla polizia locale, di cui fa parte anche Jesse, il quale viene presto esonerato in quanto troppo legato alla vittima.
Spinta dall’affetto per la vittima, Nia non riesce a non immischiarsi, ma in più di un’occasione il suo comportamento rasenta l’incoscienza e la sconsideratezza, tanto più che lavora in uno studio legale e dovrebbe sapere come ci si comporta quando si ha a che fare con una scena del crimine. Devo ammettere che di fronte a certe sue decisioni la mia reazione è stata: seeee, vabbé, lallèro (che in lucchese significa “ma cosa cappero dici? Ma che combina questa?”). Aiutata dalla sua amica Morgan, che con i suoi capelli viola e le sue uscite alleggerisce certi toni cupi della trama, Nia porta avanti un’indagine parallela e insieme a Jesse apre un vaso di Pandora che rivela un risvolto tutt’altro che sereno della cittadina.
Se Nia è una scheggia impazzita, Jesse rappresenta il classico eroe buono ma con il cuore a pezzi, con un passato ancora da risolvere e un profondo attaccamento alla sua famiglia e alla sua comunità. Se vogliamo trovargli un difetto, è un po’ troppo perfetto e paziente con Nia e anche il loro chiarimento è troppo rapido. Gli altri personaggi di contorno e la cura dei dettagli, fatti di colori, suoni, sapori e odori, contribuiscono a coinvolgere il lettore nella trama, tanto che la settimana in cui si svolge la storia passa velocemente. L’autrice è bravissima a depistare il lettore, facendogli credere di avere individuato il colpevole, ma poi nel finale un colpo di scena rivela una verità ben diversa.
Una lettura consigliata proprio nelle giornate uggiose di questo periodo, magari accompagnandola con i biscotti alla cannella e una gustosa tisana, perfetta sia per chi ama i gialli che per gli appassionati di romance, anche se la parte romantica rimane in secondo piano (ma c’è, fidatevi: basta leggere bene fino all’ultima pagina).


Valutazione: 3,5 stelle, soprattutto perché la protagonista femminile è un tantino irritante.


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