sabato 10 novembre 2018

BlogTour: Eterno di Maura Radice e Cristiana Meneghin



Buongiorno sognatori! Oggi ospitiamo la quinta tappa del Blogtour di Eterno di Maura Radice e Cristiana Meneghin dedicata alla Pubblicazione in self. Siete curiosi di scoprire i dettagli, le motivazioni e i retroscena?



Perchè abbiamo deciso di pubblicare in self?

La risposta non è una sola.
Iniziamo dal fatto che Cristiana già aveva esperienza con una casa editrice e voleva provare a pubblicare in modo differente e che Maura essendo al suo primo libro voleva che fosse SUO a tutti gli effetti e sotto tutti i punti di vista.
Così dopo vari ripensamenti la decisione di pubblicare in self. Per chi non ci ha mai provato non è poi così complesso, serve precisione e un po’ di tenacia ma ci si riesce. Abbiamo prima di tutto corretto e ricorretto il testo, lo abbiamo dato anche ad una nostra cara collaboratrice senza dirle chi fosse l’autore per far sì che la sua lettura non fosse inficiata da legami di amicizia. Vi assicuriamo che farsi un editing da sole non è semplice anche perchè dire a una persona che sta lavorando con te di ricominciare un capitolo perchè non va… beh non è bello nè da dire nè da ascoltare.
Poi abbiamo pensato a come impaginarlo, il carattere, la grandezza... anche qui due teste e due pensieri.
La cosa più difficile è stata la cover, ebbene sì anche questa è nostra e solo nostra. Abbiamo cercato mille immagini, da tramonti in terre lontane a uomini belli e disperati, da bambine col visino triste a giovani dai capelli rosa, ma nulla ci soddisfaceva.
Siamo passate alle nostre foto personali e lì, proprio sul computer di Maura, c’era una foto che sua figlia aveva scattato su un volo Milano-Londra, qualcosa in quella foto ci ha colpito; poi abbiamo disegnato l’ombra di Gioia e Sun e la cover è nata.



Estratti:


Annuisce, una lacrima mi riga gli occhi, mi mancherà come respirare: «la mamma ti ama», ho un brutto presentimento, una di quelle strane sensazioni di irrequietezza, ma la caccio via in fondo allo stomaco; mi alzo, afferro il mio bagaglio a mano e via verso il Brasile! Terra di mare, sole e speranze per me ormai sbiadite.


                                                                 ✱✱✱✱✱✱


Ma quello che meno riesco a sopportare è la sete, la gola arida, il respiro che ferisce la trachea, le labbra secche e screpolate che si tagliano sui bordi.
Quanto tempo dovrò sopravvivere in queste condizioni? Per quanto tempo può vivere un essere umano senza bere?
La porta cigola, tre sagome scure entrano e accendono le lampadine gialle che penzolano dal soffitto.
Le mie palpebre sbattono infastidite dalla tanta luce a cui i miei occhi non erano più abituati.
La scena mi mette la nausea e una forte sensazione di malessere: mio padre giace a terra, sdraiato nel suo stesso sangue, la bocca aperta, una guancia schiacciata sul terreno, la barba sfatta. Nulla dell’uomo che era è rimasto, è stato fatto a brandelli dalla causa di tutti i nostri mali che, proprio adesso, mi sta sogghignando con aria di sfida.



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