Attratta
dallo sfondo calcistico che racchiude la storia, mi sono avventurata nella
conoscenza di quest'autrice. Questo infatti è il primo libro che leggo di lei.
Tra
le righe di questo romanzo ho fatto la conoscenza di un giovane Daniel,
promessa del calcio che lascia la sua famiglia per inseguire il suo sogno:
diventare un campione ed esserlo in una delle società più importanti al mondo,
il Real Madrid. Daniel è figlio di un campione che ha reso onore alla nazionale
italiana e che gli ha trasmesso la determinazione e la passione per questo
sport.
Una
cosa che ho molto apprezzato, infatti, è il carattere del nostro protagonista.
Caparbio, con le idee chiare e con la voglia spasmodica di realizzare il suo
sogno. Nulla può fermarlo, niente e nessuno ostacolerà questa sua voglia di
arrivare in alto.
Quando
lo rincontriamo dieci anni dopo, nonostante la sua spavalderia, ha già messo in
gioco il suo cuore e ne è uscito sconfitto. L'amore che lui pensava di aver
trovato gli si è ritorto contro e gli ha lasciato addosso la consapevolezza che
il sentimento che tutti decantano è solo una fregatura.
Per
questo non si lascia sfuggire nessuna occasione, finendo spesso nel mirino dei
paparazzi.
Anche
la co-protagonista Aurora la pensa come lui: l'amore fa schifo e aspetta solo
il momento adatto per farti fuori.
Aurora
è la migliore amica di Cassandra, sorella di Daniel, ed è la figlia del
migliore amico del padre di Daniel.
I
nostri protagonisti si conoscono da una vita, ma non si conoscono affatto e il
loro continuo litigare su tutto e per tutto ne è la riprova.
Aurora,
difatti, ama da sempre il calcio tanto quanto il nostro protagonista e lo
pratica in una squadra affiatata e competitiva che però è costretta ad
abbandonare. Inoltre, per concludere la sua tesi di laurea, le vengono offerte
sei settimane a Madrid, nella società calcistica in cui gioca Daniel, per
completare il suo lavoro.
Sei
settimane durante le quali Aurora e Daniel dovranno convivere per volere dei
loro genitori.
Sei
settimane che possono durare una vita, o che la possono cambiare.
Respirare
la stessa aria pare impossibile per i nostri ragazzi, dialogare in modo
normale, pure.
Lei
lo reputa solo un pallone gonfiato, uno sbruffone a cui tutto è concesso, lui è
convinto che Aurora sia solo una ragazzina viziata a cui è stato regalato
tutto.
Eppure,
quella passione che li accomuna potrebbe essere la loro chiave di lettura, il
solo modo per trovare un punto d'incontro e iniziare a conoscersi.
Ho
apprezzato i momenti sul campo di calcio durante le partite. Ho amato la
passione verso questo sport che traspare tra le righe e, come ciliegina sulla
torta, mi sono piaciuti molto anche i personaggi secondari.
Cassandra
e Raul (migliore amico e compagno di squadra di Daniel), mi sono stati
simpatici da subito e, allo stesso modo, ho apprezzato gli spazi che gli sono
stati concessi e i momenti in cui sono risultati fondamentali.
Ammetto
che con Daniel è stato amore a prima vista, cosa che purtroppo non posso dire
per Aurora. Troppo spesso mi è apparsa come una vera e propria ragazzina
immatura. Nella maggior parte dei casi, a differenza di Daniel, non le sarei
mai corsa dietro e l'avrei lasciata nelle sue convinzioni. Forse la scintilla
dell'empatia con lei non è scattata e non sono riuscita a viverla appieno e
nemmeno a gustarmi la storia nella sua completezza. Nel mio cuoricino Daniel
meritava di più, non me ne abbia l'autrice.
Nonostante
questa pecca che ha gravato sul mio rapporto con il romanzo, questa storia sa
comunque tenere compagnia al lettore e
sa regalare degli scorci interessanti sul colorato mondo del calcio e sui
sacrifici che si nascondono dietro quella copertina patinata e ricca di
personaggi che riempiono i rotocalchi. Perché finché non si è dall'altra parte
della barricata, certe dinamiche sono incomprensibili, proprio come lo stress e
il duro lavoro che gli atleti affrontano ogni giorno.
Se
avete voglia di perdervi tra i campi di calcio, siete nel posto giusto.
Spero
possiate entrare in sintonia coi nostri ragazzi meglio di come è capitato a me
e di godervi a trecentosessanta gradi quest'avventura.
Per
me (scusa mia cara, ma Aurora proprio mi è rimasta sullo stomaco), quattro
stelle solo per l'affetto che provo per il tuo Daniel.
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