Titolo: “Dai diari di un capitano dell’aria – La città progresso /
La fabbrica delle acque”
Autore: Federico Grasso
Illustratore: Marco Calvi (Pagina
Instagram)
Editore: Nativi Digitali Edizioni
Sito web
editore: www.natividigitaliedizioni.it
Sequel di “Il tesoro di Smiley” (in offertona dal 5 al 24
dicembre!)
Data di uscita: 11 dicembre 2024
Genere: Fantascienza umoristica
Collana: “Fantasy”
Prezzo: ebook
5.99€ (prezzo di lancio 4.99€)
copertina
morbida: 15€
copertina
rigida (con contenuti extra!): 20€
Lunghezza: 350 pagine circa
Link per
acquisto e altre info: bit.ly/CapAria2
Sinossi
All’incontro col capitano robotico Castore parteciparono
tutti e quattro i rappresentanti della CC5.
«Sono fuggiti!»
Si riferiva alla ciurma del suo acerrimo
rivale, suo fratello Polluce, che nel libro precedente era riuscito non solo a
fregargli da sotto il naso il tesoro del pre-Evento, ma pure a sconfiggere il
temibile vaporsaro Blue Smiley.
«Non andrà lontano» La general-bradipessa
si sistemò gli occhiali. «Per prima cosa dovrà vedersela con me e con la mia
città tecnologica.»
«E se dovesse vincere?»
Il principe de’ Baldi tolse i piedi dal
tavolo e si scompigliò i biondi, lunghi capelli.
«Ah, se la facesse franca nel primo dei due
romanzi che questo volume contiene, ci sarò io ad aspettarlo nel secondo. Lo
inseguirò ovunque andrà: nelle corse clandestine di Pollachiosi e dentro le
grotte oscure di Ortomixo, fin nelle correnti del Cielo Tempo.»
Castore annuì, ma era ancora poco convinto.
Sapeva di quali e quante sorprese fosse capace suo fratello. Per non parlare
della sua ciurma sgangherata, che rischiava di arricchirsi di nuovi membri uno
più assurdo dell’altro.
«Ah-uhm» bofonchiò una voce nell’angolo in
ombra. «Vorrei rassicurare tutti voi. Se anche dopo di questa ci fosse un’altra
avventura, sarebbe l’ultima del capitano Polluce. Fidatevi… ho le mie fonti.»
A Castore sfuggì un sorriso. La CC5,
infine, avrebbe vinto.
Gli autori
Federico Grasso
Nato dall’ansia, lo scrittore
Federico Grasso convive da anni (trentatré, ma non ricordateglielo o si
deprimerà) con l’insoddisfazione per tutto ciò che intraprende. Medico psichiatra,
agopuntore, scrittore, appassionato di modellismo, neanche lui sa più che fare
per darsi pace. Se interrogato si agiterà per non avere studiato, ma poi vi
risponderà di scrivere con lo scopo di dare vita a mondi e personaggi. A volte.
Altre, dirà che quello che più gli piace è uccidere i protagonisti, solo per
poi soffrire con loro. Confuso, lo sarà a tal punto da colpirsi da solo. Ciò
che resta costante è il motivo di fondo che lo spinge a tracciare trame:
emozionare e rendere felice il lettore.
Marco Calvi
Si racconta che, dopo essere
emerso dagli oscuri recessi dell’Accademia di Brera, Marco Calvi abbia scoperto
l’esistenza del sole, un astro in grado di rovinargli il porcellanaceo aspetto
vittoriano. Fu così che la creatura mitologica si sarebbe ritirata in un angolo
buio della Scuola d’Arte del Castello Sforzesco a disegnare. La leggenda vuole
che egli si nutra solo di latte e caffè (ma a volte anche pizza e sushi,
dipende dalle finanze) e che, ancora oggi, riempia di segni a matita, mai
soddisfatto, le pagine di fogli A4. Se doveste avvistarlo non fate movimenti
bruschi, ma anzi porgete una tazza di caffè e attendete. Quando l’avrà finita,
vi chiederà che disegno vorrete.
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