mercoledì 28 giugno 2023

Recensione: Il quarto testimone di Paolo Pinna Parpaglia

Sognatori, la nostra Debora ci parla oggi del romanzo Il quarto testimone di Paolo Pinna Parpaglia, edito Newton Compton Editori. Pronti a scoprire tutti i dettagli?




Trama

Un grande giallo italiano

Dopo essere stata in coma a seguito di un attentato, l’avvocato Antonella Demelas è una donna profondamente cambiata. Depressa, apatica e dolorante, ha deciso di appendere la toga al chiodo e lascia che le giornate le scivolino addosso. Intanto un nuovo omicidio sconvolge l’opinione pubblica. È un caso di grande risonanza mediatica, anche per le sue implicazioni politiche: Echenim Destiny, un immigrato irregolare proveniente dalla Nigeria, viene accusato di aver ucciso il proprietario di un locale durante una rapina. L’avvocato d’ufficio a cui è stata assegnata la difesa dell’imputato chiede ad Antonella di leggere gli atti, e questa sarà la miccia che farà riaccendere in lei, poco alla volta, la voglia di vivere e di lavorare. Il compito si preannuncia tutt’altro che semplice: non solo Echenim Destiny è latitante, ma l’impianto dell’accusa appare solido e impossibile da scalfire. Per dare una speranza all’imputato, l’avvocato Demelas dovrà tornare quella di un tempo, pronta a mettersi in gioco in prima persona.

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Il parere di Debora (prodotto fornito dalla Casa Editrice senza scopo di lucro)



Quello che sembra un banale tentativo di rapina ai danni di un locale di Sestu, vicino a Cagliari, si trasforma in una tragedia, perché il titolare viene ucciso da un immigrato irregolare, che fugge e sparisce nell’entroterra sardo. L’uomo nero ha ucciso l’uomo bianco: così viene narrata e amplificata la storia dai media e dal partito politico di estrema destra, che cavalca l’onda dell’odio razziale e fomenta l’opinione pubblica. Per una serie di circostanze, ad assumere la difesa di Echenim Destiny, nigeriano e ormai latitante, è l’avvocato Antonella Demelas. Una donna che, in passato, era stata un’appassionata protagonista del foro, ma che adesso è ridotta all’ombra di sé stessa in seguito a un attentato, che ne ha sfregiato il corpo con una cicatrice in mezzo al petto e l’anima, trasformandola in un essere apatico e insicuro. La vecchia Antonella amava svestire la toga per indossare l’abito dell’investigatrice e proprio quello l’aveva condotta nel mirino del suo assalitore. Da mesi ormai si limita a chiudere vecchie pratiche amministrative, lasciando che la polvere si accumuli sui mobili del suo studio e sulla sua mente brillante. Ma la collega che aveva ricevuto la nomina a difensore di Destiny ha vinto un concorso all’azienda sanitaria e le passa il fascicolo del caso. Per Antonella inizia un viaggio di rinascita, come donna e come professionista. Non sarà certo una passeggiata: il caso è intricato e parte dell’opinione pubblica le è fortemente ostile, arrivando persino a imbrattare i muri del suo palazzo con scritte offensive.

Il viaggio è il tema che la lega all’altro protagonista del romanzo di Paolo Pinna Parpaglia, ovvero Echenim Destiny. Per lui, è un viaggio che è iniziato in un villaggio sperduto nella Nigeria, lo ha portato nella capitale Lagos, poi su un camion in mezzo al deserto, fino a un campo di concentramento in Libia e infine in Sardegna. Un viaggio che è stato costellato da disperazione, privazioni di ogni sorta, condizioni disumane, violenza inaudita, ma intrapreso per avere un futuro migliore e, soprattutto, un futuro insieme a Boseda, il suo compagno. Una relazione impossibile in Nigeria, dove l’omosessualità è un crimine. A un certo punto della loro odissea, i due vengono separati ed Echenim si trova ancora più isolato.

Il romanzo segue le indagini di Antonella e, in parallelo, quelle svolte da due elementi della squadra mobile di Cagliari, l’assistente capo Giada Lombardi e il sovrintendente Salvatore Cardia, determinati a scoprire dove si nasconde Destiny e cosa sia successo davvero in quel locale, perché i due testimoni oculari – su cui si regge l’intero impianto accusatorio – non li convincono del tutto. E nel corso dei capitoli non mancano i colpi di scena e le pagine strazianti dedicate al racconto di ciò che Echenim ha dovuto affrontare.

Ho letto “Il quarto testimone”, pubblicato da Newton Compton, nei giorni in cui la cronaca ci restituiva l’ennesima tragedia del mare, con il naufragio del barcone dei migranti a largo delle coste greche, in cui hanno perso la vita moltissimi bambini. L’autore è riuscito a dare voce a quei disperati, a rendere giustizia agli emarginati e a guidare il lettore nelle varie fasi del processo, mantenendo sempre alta la tensione narrativa. I personaggi secondari sono tratteggiati in maniera magistrale: oltre ai due poliziotti, ci sono Adgifa, la straordinaria mediatrice culturale, e tre rappresentanti della gioventù italiana, profondamente diversi fra loro, ovvero Micaela, Zigo e Chicca. Ma i due protagonisti mi sono rimasti nel cuore, con la loro dignità e la loro umana fragilità.

Un legal thriller appassionante, da leggere tutto d’un fiato.


Valutazione: 5 stelle!

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