venerdì 9 agosto 2019

Recensione: Blake Deshawn. Il cerchio perfetto di Katherine L. Frye

Buongiorno sognatori, la nostra Martina ci parla oggi di Blake Deshawn. Il cerchio perfetto di Katherine L. Frye edito Cignonero, un romanzo che non l'ha convinta. Vediamo prima tutti i dettagli.


Trama: 

Credi di poter trasformare il lupo in un principe azzurro.
Ma la verità è che il lupo ha denti affilati.
E sa morderti.
E non cambia.

La sorte è stata particolarmente generosa con Adrianne Morrison: unica figlia di un facoltoso imprenditore londinese, è bella, ricca e raffinata, ha un fidanzato che la adora e con cui sta organizzando il matrimonio dei suoi sogni. Niente potrebbe incrinare il suo cerchio perfetto. 
Ma un pomeriggio, un uomo si introduce in casa sua. Adrianne è sotto la doccia, non si rende conto di nulla. Non sente i passi pesanti che si aggirano per il suo salotto, percorrono il corridoio ed entrano in bagno. Si accorge di lui solo quando la raggiunge sotto il getto dell’acqua. 
Non è uno sconosciuto. 
Adrianne sa chi è, ha già avuto modo di incontrarlo. 
Blake Deshawn ha ventotto anni, il sorriso crudele e lo sguardo magnetico, il volto segnato da una tragedia mai dimenticata e il corpo ricoperto di tatuaggi. 
È eccessivo, sregolato, anarchico, abituato a ottenere ciò che vuole, senza preoccuparsi delle conseguenze.
E ha deciso di prendersi Adrianne - quella bionda viziata che nasconde l’attrazione che ha per lui dietro una cortina di disprezzo – nella sua stessa casa, nel luogo in cui si sente al sicuro. Doveva essere solo un colpo di testa, un gesto folle e sconsiderato da dimenticare in fretta. Ma da quel momento, la vita di entrambi cambia, acquista velocità, minaccia di deragliare per schiantarsi in un inferno da cui sarà difficile risalire. 
Per Blake, Adrianne è un veleno mai assaggiato prima: potente, incantatore, irrinunciabile. E Blake possiede qualcosa che Adrianne non conosce: la possibilità di vivere fuori dal cerchio perfetto, senza regole, senza paure, senza imposizioni. 
Perché Blake Deshawn non giudica. Mai. 
Un romanzo spietato e ipnotico sui mille volti e sulle perversioni dell’amore. Due protagonisti imperfetti e indimenticabili, da odiare e da amare con tutto il cuore.

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Il parere di Martina (prodotto fornito dalla Casa Editrice)
 

Buongiorno, lettori. Oggi vi parlerò di un romanzo che, ahimè, non mi è piaciuto. È sempre difficile parlare al negativo di qualcosa che senza dubbio ha richiesto impegno e dedizione da parte di un’autrice, perché so bene che cosa significhi. Tuttavia, sono fermamente convinta che le critiche finalizzate a un miglioramento possano essere utili, quindi cercherò di mettere in luce ciò che non va, tenendo presente che non è un attacco a chi scrive, ma a un’opera che secondo me ha degli aspetti non del tutto positivi. Il mio giudizio è sicuramente filtrato dalle impressioni e dai gusti personali, dato che non sono una professionista del settore, ma da lettrice alcune cose mi hanno fatto storcere il naso. E non di poco.
L’impianto narrativo non è strutturato male, la trama funziona sul piano logico e temporale e la buona strutturazione è un punto a favore. Se fosse un po’ “ripulito”, e tra poco vi spiego cosa intendo, credo che la storia sarebbe risultata molto più accattivante, specialmente nella parte finale. Infatti, il finale a sorpresa rappresenta un altro punto forte del romanzo, che ho apprezzato nonostante nel complesso il mio giudizio non sia positivo. Il problema è che il romanzo, come dicevo, avrebbe bisogno di una bella ripulita e di alcune attenzioni in più rispetto a quelle che sono state poste nel trattare alcuni argomenti. Ho ben compreso che l’autrice voleva rendere il marcio che caratterizza l’esistenza del protagonista maschile, ma alcuni suoi comportamenti mi sono parsi esagerati e difficilmente accettabili, a differenza di quanto fa Adrianne, che non sembra poi tanto contrariata dal fatto che il suo ragazzo sia per la maggior parte del tempo sotto l’effetto di sostanze stupefacenti. Adrianne è una brava ragazza, viene da una famiglia per bene e mi sembra inverosimile che accetti un fatto come l’assunzione continua di droga senza porsi il problema. Ho capito che l’autrice voleva rendere il contrasto tra i personaggi e il fatto che Adrianne è combattuta tra i due mondi che in lei convivono, ma in certe situazioni si è superato il limite. Passi dal vivere in una villa lussuosa a un porcile colmo di drogati, cocaina e siringhe sparse ovunque? Mah, ho qualche dubbio a riguardo.
La cosa che più mi ha sconvolta è una delle prima scene. Blake afferra per il collo Adrianne e lei non fa una piega, anzi, gli porta una birra come da lui richiesto. Io, al suo posto, gli avrei tirato un calcione nei gioielli di famiglia, ma va bene. In seguito, lo stesso che l’ha afferrata per il collo entra in camera sua, si spoglia e finisce in doccia con lei, tappandole la bocca in una scena che ha un sapore violento. E lei cosa fa? Accetta la cosa, piange in silenzio. Ora, io che sono una femminista convinta, ho ingoiato le urla. Anche se l’autrice voleva trasmettere il fatto che in qualche modo Adrianne era attratta da Blake, trovo che si sia superato un certo limite. Mi ha fatto accapponare la pelle, sinceramente. Credo che la cosa avrebbe potuto essere trasmessa diversamente, senza questa resa a un rapporto così unidirezionale e irrispettoso. Mi dispiace, ma non avrei mai potuto apprezzare una simile scena.
La seconda cosa che mi ha fatto storcere il naso è l’estrema volgarità nelle scene intime. D’accordo, si voleva rendere il carattere di Blake, d’accordo, lui è strafottente e menefreghista nei confronti dei sentimenti altrui, ma certe cose in un romanzo stonano proprio. E non sono contraria alle scene di sesso esplicito nei romance, ma quando si cade nella volgarità proprio non riesco a farmele piacere. Sono una lettrice di romance, se voglio sentire certe cose vado al porto all’osteria.
Credo che per rendere la caratterizzazione del personaggio maschile si siano commessi degli eccessi non del tutto accettabili. Certo, l’idea si rende bene, ma era proprio necessario parlare in questi termini?
Per il resto, come dicevo, la storia funziona e la denuncia sociale contro la corruzione si avverte forte e chiara, così come la lotta di Blake contro le vittime di un fatto terribile.
Forse non era il romanzo adatto a me, semplicemente, e mi scuso se in qualche modo le mie parole urteranno i nervi, ma se devo esprimere un parere sincero non potevo fare a meno di mettere in luce questi aspetti. Non è un romanzo per i deboli di cuore e io leggo abitualmente romantic suspense, adoro il crime e gli intrighi legali e polizieschi, ma credo che si sia esagerato nel dipingere il tutto a tinte troppo forti.

Valutazione: due stelle


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