lunedì 5 novembre 2018

BlogTour: Il Silenzio Della Verità di Simona Liubicich


Buongiorno Sognatori! Oggi nel blog ospitiamo la tappa del Blog Tour dell'ultimo lavoro di Simona Liubicich, Il silenzio della verità dedicata ai due personaggi maschili, molto molto affascinanti. Curiosi di scoprirli?



ETTORE BARRACO
Commissario Polizia
La foto è esclusivamente rappresentativa e non fa alcun riferimento nel libro al soggetto usato.

Ettore Barraco, trentacinque anni, si è formato in Polizia a Roma dopo la laurea in Giurisprudenza. Viene messo a capo del Commissariato di Polizia in un paesino quasi sperduto tra le Dolomiti, molto probabilmente per aver pestato i piedi a qualcuno di grosso, ma nel libro l’autrice non ne fa menzione
lasciando al lettore immaginare ciò che più gli piace.
Ettore è un uomo intelligente, acuto, non scende a compromessi ed è deciso a riscattarsi per rientrare al più presto in città poiché poco incline alla vita di un luogo così dimenticato e dove la legge non ha bisogno di essere applicata alla lettera ogni giorno. Celibe, non ha mai pensato davvero a un’unione con una donna, ma non fornisce spiegazioni in merito a questa scelta anche perché il suo ruolo nel libro —anche se affatto marginale — non lascia spazio a storie romantiche. Dovrà però ricredersi dopo l’arrivo in paese di Patrizia Montaldo. Quando la donna viene a chiedergli aiuto per riaprire un caso di scomparsa datato addirittura a ventitré anni prima, la prima cosa che lo colpisce di lei è la sua
determinazione, oltre una bellezza particolare che lei possiede, unita a un carisma che riesce a spiazzarlo e a mettere in discussione tutte le sue convinzioni di sbirro, non ultima la strana attrazione che prova nei suoi confronti e che dovrà assolutamente mettere da parte per essere il più obiettivo possibile e giungere a capo di quella massa intricata di indizi e prove poco credibili che gli si pareranno di fronte.
Ettore Barraco dovrà dimostrare coraggio e forza di volontà per affrontare quel caso che appare all’inizio quasi banale, ma che si trasformerà in un vespaio denso di cose non dette, verità non rivelate, bugie e situazioni che gli faranno apparire quell’apparente ameno paesino di montagna come un girone dantesco.
Sarà Patrizia a guidarlo, a mettere in discussione tutti i capi d’accusa e lui dovrà crederle, se vorrà salvarla dal linciaggio pubblico. Quella bella donna dai capelli scuri e ricci, dallo sguardo inteso è una vittima delle circostanze o il carnefice che tutti credono sia?
Barraco, lo sbirro venuto da Roma, affronterà proprio lassù la sua prova più dura, mettendo in discussione ogni cosa, scavando nel fango a mani nude pur di ritrovare un’agghiacciante verità sepolta da decenni.

ESTRATTO SU ETTORE:
 
Barraco si passò la mano sulla barba non rasata. Aveva occhi penetranti, intelligenti e allo stesso tempo indagatori.
Patrizia sapeva bene che aveva pesato ogni sua parola. Fissava la scrivania, lo sguardo concentrato, poi fece una telefonata richiedendo i documenti nell'archivio e dopo alcuni minuti entrò un agente con in mano un dossier visibilmente datato.
L'ispettore lo aprì e sfogliò il plico, poi alzò lo sguardo su di lei.
«Qui ci sono le vostre foto di allora: Elisa Steufel e Patrizia Montaldo. Disperse per tre giorni nel bosco lungo il sentiero Dolomieu, quello che conduce per sei malghe da Monte Cavallo per Ladurns in Val di Fleres. Ritrovata Patrizia Montaldo il terzo giorno, nel bosco nei pressi dell'alpeggio di Valminga. Di Elisa Steufel si perdono le tracce dopo trenta giorni di ricerche ininterrotte. Le dice nulla?»



ALESSANDRO MOLINARI
Medico chirurgo d’urgenza – marito di Patrizia Montaldo 
La foto è esclusivamente rappresentativa e non fa alcun riferimento nel libro al soggetto usato.

Alessandro è una figura che vedrete, ascolterete, amerete e forse talvolta odierete, per tutta la durata del libro. Sempre presente, è un perno fisso della storia.
Marito di Patrizia Montaldo, si è laureato in Medicina e Chirurgia a Torino, dove ha conosciuto la donna che sarebbe divenuta sua moglie. Padre di una splendida bimba, Caterina, che frequenta la scuola materna, proprio per amor suo decide insieme alla moglie di tornare a vivere nella casa di lei in un paese incastonato tra le Dolomiti, dove nei week-end il turismo la fa da padrone sia in estate che in inverno. Aria buona, tranquillità e una vita differente dalla caotica Torino.
Un posto di dirigente medico al Pronto Soccorso dell’ospedale di Bolzano, non immagina neppure lontanamente che quel trasferimento, in quella casa che ha visto Patrizia protagonista di una storia agghiacciante — e della quale lui non è ancora al corrente — lo porterà a mettere in dubbio se stesso e soprattutto sua moglie, la donna che ama profondamente ma che all’improvviso inizia a parlare di cose che non hanno, ai suoi occhi, alcun senso logico. Uomo di scienza, abituato a credere solo a ciò che si manifesta in modo attivo e palpabile, non può accettare gli strani comportamenti e le storie che la moglie gli racconta, nemmeno gli episodi che accadono nella casa.
Schizofrenia? È la diagnosi più coerente, ma altrettanto infausta che inizia a farsi strada nella sua mente, distruggendolo dal dolore. Molto presto però, i tasselli di un macabro puzzle cominceranno — seppur lenti — ad andare al loro posto e sarà allora che dovrà prendere una decisione cruciale, come a un bivio: credere a Patrizia o pensare ciò che tutti ormai pensano di lei?
Un uomo passionale, affascinante e capace di slanci emozionali forti, innamorato di quella donna sin da ragazzo, Alessandro dovrà fare i conti con un mondo che non conosce affatto, ma che lo aiuterà a salvarla dal suo passato e da ciò che potrebbe accaderle nel presente.

ESTRATTO SU ALESSANDRO:
 
Di fatto, Alessandro era preoccupato. Il mal di testa, le allucinazioni, perché di quello si trattava. Le voci che diceva di aver sentito, ora i vermi... e quella maledetta emicrania che non passava.
«Stai prendendo l'antidolorifico, tesoro?» le chiese con dolcezza.
«S... sì» gli rispose tra un singulto e l'altro. «Stamattina mi faceva più male del solito.»
Pensieri e considerazioni mediche gli turbinavano nella mente come subdole zanzare mettendogli addosso un'ansia che lo faceva stare male, come fosse in balia di un mare troppo agitato sopra una bagnarola. Doveva far prevalere la ragione e mantenere la calma. Se Patrizia aveva un problema, lo
avrebbero affrontato e risolto, insieme.
«Tesoro, oggi ti porto a Bolzano. Dobbiamo vedere un po' più chiaramente in questo tuo mal di testa.» 

Se avete perso le altre tappe, non esitate a recuperarle!


Nessun commento:

Posta un commento