TITOLO: L’Alchimista Oscuro
AUTORE: Laura Fiamenghi
EDITORE: Selfpublishing
SERIE: Le Streghe di Villacorta
VOLUME: 3 (autoconclusivo)
GENERE: Paranormal romance / fantasy romance
DATA DI PUBBLICAZIONE: 24 febbraio
TRAMA
Zante l’Alchimista Oscuro, il creatore di chimere, è un demone Incubo, ma da due secoli vive tra gli umani fingendosi uno di essi. Cieco, perennemente scalzo e, per i più, pazzo. Nel laboratorio della sua reggia trasforma e crea soldati imbattibili, attività che porta i signori di molti feudi a bussare alla sua porta.
Quando è Etan di Offlaga, lo stregone cavaliere, a rivolgersi a lui in cerca di aiuto, Zante non ha nessuna intenzione di accontentarlo.
La richiesta? Istruire sulla propria natura una giovane damina per metà una umana e per metà demone Succubo.
Un compito per nulla gradito a Zante, peggiorato dal fatto che il demone odia visceralmente i suoi simili e nasconde un segreto più oscuro del suo nome.
Eppure basta un istante al cospetto di Milena di Sassovivo per stravolgere le convinzioni di Zante, obbligandolo a rincorrere il segreto che si annida dietro la ragazza e i suoi colori che riverberano nella tenebra…
***
"L’Alchimista Oscuro" è il terzo capitolo della saga delle "Streghe di Villacorta" un romance fantasy / paranormal romance autoconclusivo. Non è necessario aver letto i capitoli precedenti della saga per poter comprendere la trama, ma a chi lo ha fatto farà piacere ritrovare i personaggi dei primi due libri.
Avvertenze: contiene scene di violenza e sesso esplicito.
ESTRATTI
«Tu mi vedi sempre così?» domandò Milena affascinata da quel prodigio.
«Non sempre. Solo quando mi è necessario.»
«Ma a cosa serve?»
Zante si allungò sul tavolo e le prese la mano. Le loro mani congiunte divennero un reticolato scintillante agli occhi di Milena.
C’erano le ossa sottili di entrambi, tendini, vene in cui fluiva energia in costante movimento.
L’indice di Zante le accarezzò il polso, facendole venire la pelle d’oca. Risalì lentamente, scatenando i sensi già eccitati di Milena.
«Serve,» le spiegò Zante senza fermare quella lenta carezza, «per dare il massimo del piacere. Vedere quali tocchi ti infiammano, sentire dove il cuore pompa più sangue. Quali carezze ti piacciono di più…»
Milena osservò stupefatta il suo braccio accendersi dove Zante la stava sfiorando.
«Ora ad esempio» continuò lui. «Vedo il plasma che ti scorre tra le vene più veloce. Ti rende più sensibile la pelle dove ti sto toccando.»
La carezza di Zante risalì di un poco il suo braccio nudo. Milena si sentì di nuovo sopraffatta dalla sua vicinanza. Il suo corpo salì di temperatura.
«Mi trovi attraente e tutto il tuo corpo si eccita. Vedo ogni più piccola terminazione nervosa che scatta, si scalda. Tu hai i gomiti particolarmente sensibili…»
Zante le accarezzò l’esterno del gomito e Milena tremò di sorpresa, trattenendo a stento un gemito. Rimase in silenzio, spettatrice di quello strano esperimento, temendone sia l’epilogo che la continuazione.
«Basta la più piccola provocazione e una scintilla ti corre giù dritta tra le cosce.»
Zante si chinò in avanti, fermandosi alla distanza di un respiro dalle sue labbra, solo immaginare che lui volesse baciarla innescò quella profezia. Milena si sentì pervasa dal fuoco, boccheggiò rendendosi conto di aver trattenuto il fiato.
***
«Voi lo sapevate che la ragazza mi avrebbe sconvolto! Lo sapevate! E adesso voglio che mi diciate perché: cos’ha Milena di tanto speciale?»
«In che maniera è diversa?»
Lei è luce. Tutto il colore scomparso persino dalla mia memoria.
Lei è bella e delicata, come qualcosa che si deve proteggere.
Lei è tutto quello che non ho mai desiderato, tutto quello che di più temo, e che ora mi sussurra con voce suadente di abbracciarlo.
Ogni suo sorriso è una carezza per gli occhi, la sua risata una luce che illumina da dentro.
Tutto questo pensò Zante, ma a Etan disse solo. «La vedo.»
«Voi lo sapevate che la ragazza mi avrebbe sconvolto! Lo sapevate! E adesso voglio che mi diciate perché: cos’ha Milena di tanto speciale?»
«In che maniera è diversa?»
Lei è luce. Tutto il colore scomparso persino dalla mia memoria.
Lei è bella e delicata, come qualcosa che si deve proteggere.
Lei è tutto quello che non ho mai desiderato, tutto quello che di più temo, e che ora mi sussurra con voce suadente di abbracciarlo.
Ogni suo sorriso è una carezza per gli occhi, la sua risata una luce che illumina da dentro.
Tutto questo pensò Zante, ma a Etan disse solo. «La vedo.»
***
«Non piangere, principessa, non piangere.»
Milena alzò il capo verso di lui, offrendogli le labbra come un naufrago allunga la mano verso la salvezza, e Zante le offrì il conforto che l’avrebbe fatta riemergere da quella tristezza: un bacio.
Un bacio vero. Il bacio che Milena aveva sognato di ricevere un giorno dall’uomo che avrebbe amato. Un bacio che sapeva di dolcezza e protezione. Di devozione e di bisogno. Tutto ciò che Zante sentiva nascere dentro di sé anche se lo avrebbe combattuto.
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