Sognatori, il blog partecipa al Review Party del romanzo Juniper Hill di Devney Perry, edito Always Publishing in uscita oggi. La nostra Meg l'ha letto e recensito per noi. Pronti a scoprire tutti i dettagli?
Trama
Quando Memphis Ward arriva a Quincy, nel Montana, sta vivendo la quinta giornata peggiore della sua vita. Ha un disperato bisogno di una doccia, di un pasto, e di un po' di tranquillità mentale perché ha appena preso la decisione più pazza della sua vita: con Drake, suo figlio neonato, si è trasferita dall'altra parte del paese. Per ricostruire una vita felice e mettere alle spalle il passato, del resto, ci vuole un pizzico di follia.
Persino se garantire un futuro a suo figlio significa lasciare New York e la vita sfarzosa a cui era abituata per un lavoro da cameriera all'Eloise Inn, l'albergo della famiglia Eden, e vivere sopra un garage nei boschi di Juniper Hill. È lì che incontra l'uomo più bello su cui abbia mai posato gli occhi, Knox Eden. Chef talentuoso e padrone della casa che la ospiterà, con la mascella scolpita, le braccia tatuate e il fascino ruvido, è un uomo da sogno. Ma il giorno più brutto della sua vita in assoluto ha insegnato a Memphis una lezione: i sogni vanno messi da parte per vivere una vita decente. Anche un uomo come Knox.
Knox Eden ama molte cose: il suo ristorante, la sua affiatata famiglia e la sua casa nei boschi, oasi personale di silenzio e relax. L'arrivo di una donna in lacrime, affascinante quanto sfinita, con un bambino che piange disperato, è una catastrofe. Anche se Knox vorrebbe riacquistare i suoi spazi, Memphis e il suo bambino possiedono una forza che lo attrae inesorabilmente e ben presto, apre loro le porte della sua casa, della sua cucina e del suo cuore.
La nuova vita di Memphis a Quincy sembra sorriderle, grazie anche alla presenza amorevole di Knox, però le brutte giornate stanno per rincominciare. Il passato è tornato a perseguitarla e, forse, neanche Knox riuscirà a proteggerla.
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Il parere di Meg (prodotto fornito dalla Casa Editrice senza scopo di lucro)
Otto settimane, questa è l’età di piccolo Drake in viaggio con sua mamma Memphis, un viaggio difficile e sofferto, un viaggio che lei ha deciso chiudendo le loro cose nel bagagliaio di una Volvo e andare fino a Quincy, in Montana.
I sogni per lei sono finiti, sono rimaste solo le giornate peggiori, che lei mette in una classifica e a cui cerca di sopravvivere in qualche modo: la sua è una scelta definitiva, proprio per l’amore che prova per il suo bambino e per proteggerlo.
Un personaggio particolare la nostra protagonista, che nelle prime pagine del libro più che empatia quasi ci porta all’insofferenza verso quel suo continuo piangere, quella sua continua debolezza, quel suo non riuscire neanche a guardare negli occhi Knox Eden.
Ma poi, nello stile dell’autrice che ci porta passo passo nelle vite dei suoi personaggi, scopriamo che le sue decisioni rivelano un carattere forte, che ha scelto e deciso di essere una persona migliore di quelle vissuta fino a prima della nascita del piccolo.
«Da quando avevo lasciato new York non avevo fatto che ripetermi di non
mollare. Avevo ancora bisogno di dirmelo ogni giorno? Forse no. Non avrei
mollato Quincy.»
E così, un pezzo alla volta, inizia la ricostruzione di se stessa, iniziando a pensare che possano esserci anche per lei e suo figlio giornate migliori, e che in quell’uomo, all’apparenza scontroso, c’è un dolore nascosto, che lo lega in qualche modo al piccolo Drake.
Le risate e il rumore iniziano a riempire i vuoti della vita di Knox con qualcosa che lui stesso non sa di volere, di farina caduta a terra e di maccheroni al formaggio cucinati insieme, di quella quotidianità fatta anche solo di un saluto e di un bacio, iniziando a scoprirsi senza bugie o inganni.
«Lei mi aveva dato le sue giornate migliori. Io le avrei dato le mie. Le avrei
date a entrambi.»
Dobbiamo anche dire che il PLOT è ben sviluppato e riesce a non essere scontato fino al colpo di scena; la parte “hot” è sicuramente meno intensa del primo volume, ma rispecchia bene anche la storia e i caratteri dei due protagonisti.
«Poi mi baciò come avevo bisogno di essere baciata. Come se non ci fossero
domande senza risposta. Come se nel mondo non esistesse il male. Come se tutto
ciò di cui avevamo bisogno fosse qui, in questa e in questa città. Knox mi
baciò e trasformò questa nella quarta miglior giornata della mia vita.»
L’epilogo chiude il volume molto avanti nel tempo, riuscendo a non dare spoiler o altro sugli altri personaggi della serie, ma solo sui due di questo volume e per questo è sicuramente molto apprezzabile.
Grazie alla CE per averci dato questo secondo volume a meno di due mesi dal primo, segno ulteriore di attenzione per noi lettori.
Valutazione: cinque stelle!
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