giovedì 24 agosto 2023

Recensione. Broken play, di Alison Rhymes

Buongiorno! La nostra Meg torna con una super recensione! Si tratta di Broken play di Alison Rhymes, edito Hope Edizioni.




Trama:
 
I legami che li hanno uniti potrebbero essere gli stessi che li distruggeranno.
 
 
 
Ciò che ha sempre fatto June è stato aspettare.
Ha atteso che Drew McKenna, il miglior amico di suo fratello, si accorgesse finalmente di lei.
Si è tenuta in disparte, sperando.
Ha atteso e sperato che Drew capisse di amarla, tanto quanto lei amava lui. E, quando quel desiderio si è avverato, per June è stato il momento più felice della sua vita.
 
Gli anni trascorrono e, mentre la carriera di quarterback di Drew decolla, June assapora le gioie di una relazione che crede perfetta, finché... non scopre suo marito con un’altra donna.
E tutto le crolla addosso.
Anche lasciare Drew diventa un’impresa difficile: può divorziare, certo, ma lui farà sempre parte della sua famiglia, perché il loro passato li lega inestricabilmente.
 
Drew deve ogni cosa a June.
Lei rappresenta il suo rifugio, le sue certezze, le fondamenta su cui si poggia la sua intera esistenza: non sarebbe nessuno se non fosse per lei.
Ama sua moglie, eppure non ha esitato a cercare la compagnia di un’altra donna, perché, per Drew, June è sempre stata soltanto una creatura da venerare, fragile e pura.
 
Quando però lei riprende in mano le redini della sua vita, Drew si rende conto che potrebbe perderla per sempre e decide quindi di fare ogni cosa pur di ottenere il suo perdono e riconquistarla.
Sa che ciò che le ha fatto è terribile, ma sa altrettanto bene che June è tutto per lui.
 
 
Lui la rivuole indietro.
Lei vuole farlo soffrire.
 
 


Il parere di Meg (prodotto fornito dalla Casa Editrice senza scopo di lucro)


La fine di un legame e di un matrimonio: questo è quello che sta succedendo tra June e Drew, e nel peggior modo possibile.


«Anche se mi scervellassi per giorni non riuscirei minimamente a comprendere come

abbia potuto distruggere il nostro matrimonio in questo modo. Conoscere le sue

motivazioni non mi sarebbe di nessun aiuto.»


La loro storia è andata troppo veloce, senza primi appuntamenti o quel lento conoscersi, in una accelerazione dovuta principalmente a quanto accaduto a June, e nessuno dei due ha mai riflettuto su questo.

Lei ha passato anni a tenere dentro quanto le era successo e Drew, a modo suo e forse sbagliato, ha accettato questi silenzi, questo distacco, restando al suo fianco, in un matrimonio che si è lentamente ripiegato su stesso.

Innamorata di lui per anni, quando Drew le ha chiesto di sposarla, ha messo da parte tutto, anche il suo obiettivo di diventare una giornalista: è una donna non tanto ferita, quanto insicura, come persona e come moglie e, nella prima parte della storia, la sua determinazione a ricominciare soprattutto da se stessa è sicuramente ben delineata.


«Io mi sono aggrappata a lui più di quanto avrei dovuto. Lui ha usato i miei disagi

mentali per evitare problemi più grandi.»


La loro lentissima risalita verso l’essere di nuovo insieme è piena di non poche difficoltà, ma anche di scelte personali e intime non del tutto condivisibili, la cui narrazione è però senza alcun tono moralistico o troppo spregiudicato, ma sempre attraverso una sorta di lente di ingrandimento per il lettore, in modo da capire le motivazioni nascoste e le conseguenze.


«Eppure, non è proprio ciò che ci si aspetta dagli esseri umani? Imparare, cambiare

evolvere. Non credo che le persone debbano accettare sempre le scuse. Ogni situazione è diversa.»


June deciderà non stare più ai margini della propria vita, accettando quei motivi terribili che l’hanno portata al cambiamento, diventando autonoma e non dipendente dall’approvazione degli altri.

Il racconto di come in un matrimonio si possa scegliere, si possa amare anche con la resilienza, decidendo di stare insieme.


Valutazione: quattro stelle.

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