lunedì 7 luglio 2025

Review Party: I fiori che calpesti di Eva Milani

Sognatori, oggi il blog partecipa al Review Party del romanzo I fiori che calpesti di Eva Milani, edito Hope Edizioni. Pronti a scoprire tutti i dettagli?



Trama


La danza li ha uniti. La vita li ha divisi.
Ma il destino non ha ancora detto l’ultima parola.


Seoul, 2008.
Park Dae-jung ha tutto, tranne ciò che più desidera: una vita dedicata alla danza. È il sogno proibito della sua adolescenza, che insegue con la determinazione e l’ambizione di chi è convinto che nessun obiettivo sia davvero irraggiungibile.
Kim Cheol-moo non ha nulla da perdere se non le proprie ombre, nelle quali si rifugia quando il mondo si fa ostile. Non ha mai visto nessuno danzare. Quando accade, qualcosa di innato e sconosciuto si risveglia dentro di lui e gli regala uno scopo.
In una Seoul in lotta tra tradizione e cambiamento, i loro mondi sono lontani, le loro vite destinate a non sfiorarsi, se non per una manciata di mesi, in cui condividono una palestra abbandonata e una guerra silenziosa, fatta di sfida e attrazione, che li spinge l’uno contro l’altro ma anche l’uno verso l’altro, fin sull’orlo di un legame impossibile.

Link per l'acquisto: https://tinyurl.com/9nvbynad


Il parere di Anna Bi (prodotto fornito dalla Casa Editrice senza scopo di lucro)


Ho avuto il piacere di leggere in anteprima questo romanzo lgbt  e ne sono rimasta molto colpita sin dalle prime pagine. Eva Milani ha una scrittura in terza persona che è evocativa, ricercata, immersiva e che, alternando il presente con il passato, permette al lettore di vivere ogni istante come un passo di danza: a volte deciso, altre volte delicato, ma sempre carico di emozione e significato.
La danza, infatti, è il fulcro della storia, quel filo sottile che connette i due protagonisti Park Dae-jung e Kim Cheol-moo, due adolescenti che si incontrano per caso in una palestra abbandonata e scoprono di avere in comune la stessa passione. Mentre Dae-jung studia danza da quando era piccolo e conosce tutti i nomi dei passi, Cheol-moo non ha mai visto nessuno ballare e resta colpito da quel ragazzo e dall'eleganza con cui si muove. Inizia così una sorta di amicizia, un legame tra loro, fatto di dialoghi silenziosi, sguardi e gesti. Cheol-moo impara a fidarsi dell'altro, a essere meno scontroso e irriverente. Un legame che a un certo punto si interrompe e che li riporta, molti anni dopo, a confrontarsi con le loro versioni adulte.
Dae-jung e Cheol-moo appartengono a due mondi diversi, opposti, e ne sono consapevoli, ma il desiderio tra loro è una sorta di calamita che li attrae e li respinge allo stesso modo. Quel sentimento nato da ragazzini si è radicato in loro a tal punto che, nonostante fingano una vita normale, non riescono a fare a meno di cercarsi.
Ho amato entrambi, anche se Cheol-moo resta il mio preferito. Forse per la sua fragilità e forza, per la lingua tagliente e senza freni, per il suo amore da "pinguino imperatore, che nuota nell’acqua ghiacciata e quando si innamora è per sempre".


Gli venne in mente che forse l'amore era quello: una fame assurda e potente, da saziare con le dita e con la lingua sulla pelle di un altro.


Mentre la storia si dipanava, nella mia mente si susseguivano le immagini come se stessi guardando un BL coreano. Tra le righe si sente e si percepisce la cultura coreana, non solo per l'uso degli onorifici (per chi non li conosce, l'autrice ha inserito un glossario), ma anche per i luoghi descritti, il cibo, il modo di comportarsi.
Questo romanzo non si limita solo a raccontare una storia, ma è un vero spettacolo dove il linguaggio diventa poesia e danza e i personaggi ci invitano a riflettere sul valore del tempo, della propria identità e di un amore che sa superare ogni barriera.


Valutazione: 5 stelle!

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