mercoledì 28 febbraio 2024

Recensione: La sorella del mio migliore amico di Vi Keeland e Penelope Ward

Sognatori, la nostra Meg ci parla oggi del romanzo La sorella del mio migliore amico di Vi Keeland e Penelope Ward, edito Newton Compton Editori. Pronti a scoprire tutti i dettagli?





Trama


Prima che il suo migliore amico morisse, Holden gli ha fatto una promessa: avrebbe tenuto d’occhio sua sorella Laney e l’avrebbe protetta a ogni costo. Musicista incapace di onorare anche il più futile degli impegni sentimentali, Holden non è la persona più adatta per il compito, eppure non si tira indietro quando Laney, brillante scienziata, ottiene un posto come ricercatrice a New York e ha bisogno di aiuto: proprio lui le procura un appartamento nel palazzo in cui vive. Tuttavia, averla come vicina e incontrarla anche solo per caso praticamente ogni giorno è una tortura per Holden, che – pur avendola sempre considerata off limits – è segretamente innamorato di Laney sin da ragazzino. Più passa il tempo, più Laney diventa un’irresistibile tentazione a cui Holden rischia di cedere. Riuscirà a rispettare la parola data al suo migliore amico o sceglierà il cuore?
Regola fondamentale: mai innamorarsi della sorella del tuo migliore amico. Ma, del resto, le regole sono fatte per essere infrante…

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Il parere di Meg (prodotto fornito dalla Casa Editrice senza scopo di lucro)



Laney e Holden, Holden e Laney: sempre insieme, fin da ragazzini, entrambi con una cotta verso l’altro, mai detta, mai rivelata e soprattutto mai passata.
Quando Laney arriva nel condominio di proprietà di Holden e i suoi amici, inizia una vicinanza porta a porta che si rivela subito qualcosa di più.
Le loro vite sono diversissime: ricercatrice impegnata e fidanzata lei, batterista e donne da una notte lui, hanno tra loro quella tensione intermittente, che come un filo li riporta ad avvicinarsi.

 

«Sai, sei stata la prima ragazza con cui ho sentito di poter essere me stesso.

………….

Mi hai sempre ascoltato, come se tutto fosse possibile.»

 


Quello che è evidente dalla prime pagine di lettura è la fortissima attrazione tra i due, che sfocia subito in una serie di incontri molto “hot”, dopo che Laney lascia il suo fidanzato: in queste parti la mano della Ward emerge netta, perché accentua il lato estremamente fisico della relazione.
La storia tra i due però diventa una sorta di tira e molla, dove entrambi sembrano sempre sul punto di prendere una decisione definitiva per poi, invece, cambiare idea.
Laney è presa da molti sensi di colpa, rimorsi verso il suo ex, dovuti soprattutto al suo essere così diversa da Holden; e d’altra parte Holden è privo di quello spessore, di quella forza e di quelle caratteristiche dei “paper man” della Keeland che raramente deludono.
La perplessità di questa lettura è data proprio dalla continua incertezza dei personaggi, che nelle pagine diventano a tratti ripetitivi nelle riflessioni, per poi, improvvisamente, risalire con considerazioni del tutto opposte a quello che hanno appena detto.
Siamo lontanissimi dal primo volume di questa serie, con due protagonisti che, per quanto ricalchino la struttura narrativa della sorella-del-mio-migliore-amico, mancano però di quel mordente, di quel di più capaci di tenerci avvinti alla lettura.
Vedremo cosà ci riserverà il prossimo volume.

 

Valutazione: tre stelle e mezzo.

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