Scheda
Titolo: Social In Love
Autore: Tiziana Cazziero
Editore: Self Publishing
Genere: commedia romantica – humour
Formato ebook: € 0,99
Formato cartaceo: prossimamente
Disponibilità: Amazon, Kindle Unlimited
Data di pubblicazione: 22 febbraio
Numero pagine: circa 100
Pagina autrice:
https://www.facebook.com/TizianaCazzieroautrice/
Trama
Può l’amore sbocciare nella chat di un social network?
Leila è una giovane donna tradita dall’amore. Non vuole saperne più degli uomini, dopo aver trascorso ore e giornate intere nascosta nella sua stanza, decide di aprire un blog e un gruppo nei social network : Social in Love.
Inaspettatamente questi spazi virtuali diventano famosi, in un anno i follower sono migliaia e tutti nell’ambiente vogliono scoprire chi è Leila di Social In Love. Il gruppo è tutto al femminile, parlano di uomini, tradimenti, dispiaceri e di come affrontare la sconfitta e la chiusura di una relazione. Molti sono interessati al suo gruppo, tanti gli uomini curiosi che le scrivono per essere inseriti, ma lei nega l’ingresso al genere maschile. Riceve messaggi, mail e contatti, senza tuttavia dare a nessuno confidenza. Un giorno si imbatte in Henry, un giovane ragazzo curioso che comincia a corteggiarla in chat. Inizialmente rifiuta ogni contatto, ma ahimè, l’animo di Leila, incuriosita, cede e comincia un’amicizia virtuale in chat.
La madre e l’amica Lorella vogliono che Leila trovi un ragazzo, si innamori nuovamente e sia felice. Lei però pensa che la felicità non sia legata a un uomo. Allo stesso modo la pensano anche le amiche del gruppo, nessuna deve avere alcuna relazione chi cede al corteggiamento di un uomo è allontanata. Leila decide di vivere un momento di rilassamento, non cerca l’amore, ma sarà l’amore a trovare Leila. Henry sarà quello giusto? Forse, peccato che nasconda un piccolo segreto.
Tra incomprensioni, brutte figure, chat infuocate, screen e immagini rubate con liti e baruffe, Social in Love assicura amore, divertimento e sane risate.
Estratti
«Sono d’accordo con te. Prima di andare però devo fare una cosa?» I miei occhi erano persi all’orizzonte, non lo vidi avvicinarsi e quando me ne accorsi non ebbi il tempo di rendermene conto. Poggiò una mano calda e confortevole sul mio viso e due labbra morbide si poggiarono con delicatezza sulle mie. Fu un bacio tenero. Aveva un sapore stupendo, dolce e desiderabile.
«Vuoi picchiarmi?» Domandò subito dopo. Fu un bisbiglio che udii appena.
«Non lo so ancora, ma credo che non lo farò.» Risposi. Henry si limitò ad annuire con la testa.
«Sono affamato, andiamo.» Mi prese la mano e mi invitò a seguirlo. Non ci credevo, passeggiavo per la città più bella del mondo mano nella mano con un ragazzo come se fossimo una coppia felice. Coppia! Ero impazzita o cosa?
Quando fu il momento dei saluti, mi sentii in difficoltà, non sapevo se porgergli la mano formalmente, oppure se bastasse un semplice abbraccio, un bacio sulla guancia o cosa? Come si salutavano due persone che si erano conosciute in una chat e che si erano viste per la prima volta? Mi tolse lui ogni dubbio quando si avvicinò a me e con un leggero tocco della mano sinistra sulla mia spalla, mi donò un bacio delicato sulla guancia, anche se, in effetti, era molto vicino alle mie labbra. Con l’altra mano catturò invece una delle mie, gelida a causa del brusco calo della temperatura e del sole ormai ben nascosto sotto le sue coperte in attesa che tornasse il suo turno di lavoro. Era stata una bella giornata, iniziata molto presto con ansie e agitazioni, per terminare in modo rilassante con noi al centro della bella piazza del Duomo affollata come sempre, anche se intorno a noi sembrava esserci il nulla.
«Sono stato bene, Leila e grazie per non essere scappata.» Scossi la testa con un sorriso liberatorio che si trasmise a lui.
«Potrà sembrarti strano, ma dovrei esserti io grata per non esserti dato alla macchia dopo tre secondi. Mia madre si è raccomandata questa mattina calorosamente su questo fronte, ma… va bene, non ha importanza. Anch’io sono stata bene, Henry.»
«Hai parlato a tua madre del nostro incontro?» Mi prese il panico, avevo fatto la figura dell’adolescente, in quel frangente ne ebbi certezza e se la matematica non è un’opinione, io ero certamente rossa come un pomodoro.
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