mercoledì 30 novembre 2016

Pausa caffè.... due parole sul self publishing




Buongiorno a tutti
Voglio farmi perdonare per la mia latitanza e quindi, approfittando di un giorno un po' più libero, vi intratterrò con qualche post extra ☺
Siccome tra quelli che mi seguono ci sono alcuni che hanno dei racconti o dei romanzi nel cassetto, ho deciso di spendere un po' di tempo per illustrare le opportunità del self publishing. Sia chiaro, non sono un'esperta e se qualcuno di voi ha da aggiungere qualcosa a quello che dirò, ne sarò ben lieta.
Una volta, per essere pubblicati, si faceva il giro delle case editrici. Essere presi sotto l'ala protettrice di una di queste non era per niente facile, e alla meglio potevi trovarne qualcuna semi sconosciuta che ti pubblicava a patto che ti pagassi le spese. C'erano poi i concorsi  letterari (per i quali dovevi ovviamente sborsare un contributo di partecipazione) che spesso acquisivano anche i diritti della tua opera (non tutti, ma buona parte dei concorsi).
Cose che ci sono ancora, intendiamoci. Oggi però c'è la grande opportunità di autopubblicarsi.
La scelta è coraggiosa, perché presuppone il fatto che il proprio lavoro debba esser revisionato e diffuso con le proprie forze. Ci sono, comunque, alcuni manuali abbastanza smart che ci danno un'idea su come procedere. Tra tutti, io ritengo sia utile quello di Tanja Sartori Tutto quello che non ti hanno detto (sul self publishing), un manuale semiserio che riesce a dipanare un pochino la matassa delle mille cose da fare prima di donare alla comunità una parte della propria anima.
Brevemente, potete scegliere due strade. La pubblicazione diretta tramite gli store più noti (Amazon Kobo, Google Play e Itunes) iscrivendosi al loro servizio di pubblicazione diretta e caricando il libro nel formato richiesto (aiutandosi con i programmi che convertono il testo word).
Questa scelta è completamente gratuita anche se un po' macchinosa perché dovete stare a caricare e a compilare dati su ogni singolo store.  Altra strada è quella di rivolgersi a servizi appositi come Streetlib, Youcanprint, Ilmiolibro, Smashword e simili. In questo caso potrebbe esserci una quota da pagare in base al servizio richiesto (alcuni offrono anche editing e stampa cartacea), però tutte le minuzie burocratiche saranno a carico loro.
Qualunque sia la strada che vorrete seguire, dovrete poi promuovere il vostro scritto. Il problema è che, forse, cugini, nonne, mamme e amici stretti acquisteranno pure il libro, ma, una volta esaurito il giro di conoscenti, bisogna sperare che questo testo prenda il volo.
Vi dirò il mio parere. Sicuramente è vero che  bisogna un pochino pubblicizzare, però è anche vero che se il  testo vale prenderà la sua strada anche grazie al passaparola. Certo, non potremmo mai immaginare di ascendere all'olimpo degli scrittori all'improvviso, ma secondo me è già bella l'idea di poter donare un'emozione a qualcuno, non credete?
In bocca al lupo a tutti, la scrittura è emozione , e l'emozione rende il mondo migliore....


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2 commenti:

  1. Ciao, molto utile questo post!
    Se posso cogliere l'occasione per dire la mia ...
    purtroppo la pubblicità al giorno d'oggi fa quasi tutto. come accade in libreria. io ne ho letti a bizzeffe di libri passati dal self in libreria pubblicizzati a spron battuto che facevano davvero pena. credo che la pubblicità occulti quelli che poi alla fine valgono davvero. penso che il passaparola in Italia funzioni un po' meno soprattutto perchè i lettori sono pochi e spesso isolati tra loro. prendi me per esempio, nessuna mia amica legge. secondo, quasi sempre il tam tam è scatenato dalla pubblicità e quindi ci risiamo ... penso che esistano pochi lettori in grado di non farsi influenzare.
    Quindi,sono doppiamente contenta di leggere le tue recensioni genuine. Sono d'accordo con te. Tutti i libri di cui hai parlato li ho letti e credo che potrebbero davvero fare la barba a quelli americani che arrivano nelle nostre librerie. :)

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    1. Ciao sery, grazie per il tuo contributo. È assolutamente corretta ls tua osservazione. In italia leggiamo poco, molto poco. Tra le mie conoscenze dirette, quelle con la mia stessa passione si riducono a quattro o cinque al massimo. È vero anche che il mondo social ti consente di trovare chi come noi ama la lettura, e devo dire che è grazie a questo mondo che ho scoperto gli emergenti. E ho trovato la mia isola felice. Io ho una filosofia che tiene in piedi il mio blog: recensisco solo i libri che mi sono piaciuti
      Non ho il cuore di stroncare il lavoro degli altri. Anche dietro un testo pessimo c'è un pezzo di anima di chi lo scrive. In questi giorni ho letto un'opera. Diciamo che aveva errori evidenti e molte cose non funzionavano. Non ne ho proprio parlato. Perché, nonostante tutto, si vedeva che era un testo scritto con il cuore . Queste sono cose che si sentono. Verrà il momento anche per quella penna di volare alto. Quello era solo un esercizio.
      Poi ci sono anche autori che non solo scrivono testi mediocri, ma credono anche di essere i nuovi Dante scesi in terra. Quella è un'alta categoria che tengo alla larga. Buona parte degli autori che ho recensito ho avuto modo d conoscerli, seppur virtualmente. Ebbene, confermo quella che è la mia convinzione : un'anima limpida si riflette anche sulla pagina
      Sono felice che ti piaccia il blog. Spero di non deludere le tue aspettative
      :-)

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